Moto, topa e moglie…

…ve lo ricordate il collega del mulino bianco? Quel che non vi ho raccontato ancora è che quel ragazzo, decisamente integerrimo su tutto, ha uno e un solo vizio: ha una moto da pista, e ci va in pista. Tre volte l’anno, se va bene, ma si va a sfogare. Per il resto non fuma, non beve, non esce senza l‘imprimatur della moglie, non ha hobby costosi e lavora come una bestia. Un marito tutto sommato perfetto, ecco. Salvo la moto in pista, cosa che fa da quindici anni.

L’anno scorso va in pista, e io scherzando gli mando un sms: “mi raccomando, portami un po’ di ghiaino!” (per chi non lo sapesse: il ghiaino, o ghiaia per chi chiama da fuori Toscana, viene messo nelle vie di fuga delle curve per rallentare le moto/auto che escono di strada. In altre parole, se sei sul ghiaino è perchè sei caduto). Non l’avessi mai detto: è caduto, danneggiando pesantemente la moto. Stagione pistaiola finita, moto con qualche centinaio di euro di danni, moglie su tutte le furie perchè “hai due figlie, che cacchio vai a fare in pista alla tua età”.

Quest’anno risistema la moto, la ridipinge, bellissima. Va in pista, e stavolta gli dico tutto serio “stavolta non ti dico niente, che vedo che porto davvero sfiga”. Durante la giornata mi arriva un SMS: “Senti, ti ho preso un po’ di ghiaino lo stesso, ti va?”. E’ caduto. Di nuovo. Moto danneggiata, stagione finita, e una brutta contusione alla spalla.

Aggravante: moglie inferocita, madre inferocita, e lui che mesto mesto dice “vabbè, la risistemo e la vendo”.

Fine della premessa. L’altro giorno, a mensa, accanto al “famigerato cartello” che ho immortalato, se ne esce fuori così:

“Cacchio sa30a, c’ho una voglia di andare in pista che non ti immagini…”
“…eh, ci credo io, deve essere un gran bello sfogo!”
“eh si, poco da fare, la moto in pista è come la topa, una volta che l’hai assaggiata, non ne vuoi più fare a meno”
“…”
“…”
“sai, a me più che la topa generica, la moto in pista mi sa che è più come la topa della moglie”
“in che senso?”
“nel senso che quando dice basta, è basta, e ti fai tante ma tante seghe…”
“…ma….”
“…e poi il fatto che sei andato ‘a terra’ due volte di fila di certo non ti aiuta!”
“ma vai a cagare!”
“anche io ti voglio bene!”

 

ora, tralasciando i frizzi e lazzi tra me  e il collega (tutto il dialogo si è svolto ridendo, giova precisarlo), l’interrogativo che mi pongo è: quale è il giusto equilibrio, se esiste, tra il conservare tutti o parte i propri “vizi” e invece rinunciare alle proprie passioni per amore o dovere?

 

Ho una opinione precisa in merito, ma lascio a voi la palla per primi.

17 thoughts on “Moto, topa e moglie…

  1. A parte il fatto che il tizio dovrebbe andarci un pò più spesso in pista così può imparare anche a guidarla ‘sta moto….io sono per lasciare libero spazio alle passioni altrui fino a quando non coinvolgono troppo la vita familiare..mi spiego, se ti riduci in sedia a rotelle perchè ami fare bunging jumping penso che sei un coglione specialmente se tuo figlio avrà per questo un padre invalido, ma se ti piace svegliarti alle tre e cinque in pieno inverno per andare a pesca fai pure, magari sareì così fessa da venire pure a reggerti “la canna” qualche volta :o)))) La faccio breve, se le passioni ed i vizi mi piacciono puoi continuare…altrimenti sono cazzi :o))) Ed ai miei amori passati quando si assentavano spesso per le loro passioni non potevo non citare la vecchia barzelletta “alle 22 si tromba chi c’è c’è” :o)))

  2. Guarda, mio marito si è schiantato con la Monster: è stato tanto tempo fa, eravamo solo conoscenti all’epoca. Una jeep l’ha steso mentre lui andava forte ma dritto per la sua strada. Si è compresso 4 vertebre e per 3 mesi è stato a letto con un busto di gesso. Appena è stato bene, si è comprato un’altra moto.
    Adesso ha uno scooter 250 cc.

    Io, nonostante stiamo per avere un figlio, non gli dico “non usare la moto”. Gli faccio capire che magari io tendo a preoccuparmi – e molto- se so che va come una palla di fucile per la strada.
    Se lo castrassi, imponendogli di non usarla e litigandoci, sarebbe la volta buona che mi prende l’autostrara ai 300 km/h dal nervoso e si infila.

    Secondo me uno non deve rinunciare alla sue passioni per amore o dovere. Magari le può modificare o moderare in base alle esigenze delle persone che ama (famiglia, ad esempio).

    Ma mai farsele vietare. Che i vizi sono il sale della vita, insomma!

  3. Si rinuncia a ciò che si ritiene giusto mettere da parte.
    Il cambio di prospettiva di cui ti parlavo nei miei commenti precedenti rende assolutamente spontaneo questo processo. Semplicemente non pensi più con la stessa testa…

    …a meno di non essere immaturi, ovviamente! 😛

  4. Secondo me non è giusto ‘vietare’ una passione, proprio perché di passione si parla…basta che sia portata avanti con un po’ di criterio accantonando un po’ quell’incoscienza e quella sfrontatezza tipica della gioventù e della singletudine. Senza andare a disturbare gli sport estremi, sicuramente se avessi un figlio non potrei dormire 3 ore a notte tutte le notti o prenotare le vacanze 60 ore prima della partenza. Si parla di quel discorso del raggiungimento della maturità che è già stato affrontato in passato.
    Certo, vuoi portare l’amante (la moto) in pista e ti/la distruggi regolarmente? Preparati a prenderti un sacco di carne quando torni a casa, ma non demordere (e impara a guidare! :) )… Diverso secondo me è il discorso di Laura: non posso stare in pena tutto il giorno perché corri come uno scemo per strada, macchina o moto che sia è solo incoscienza.
    Quindi si alle passioni, ma con un po’ di testa…

  5. in questo periodo strano e intenso della mia vita ho imparato una cosa…amare vuol dire, tra le altre cose, che l’altro sia felice.
    il mio boyfriend mi aveva parlato della possibiltà di fare un’esperienza di 4 mesi moooooolto lontano…io gli ho risposto “se ti rende felice, vai” in tutta serenità e con il sorriso sulle labbra. Alla fine ha deciso di non andare, si vede che ha fatto due conti in termini di costi/benefici..non so.
    Comunque le parole amore e dovere cozzano secondo me.
    é naturale che le cose cambino rispetto all’essere single, ma questo deve nascere da un desiderio personale, dalla volontà di stare più tempo con la persona amata e meno da soli, dalla volontà di condividere momenti della vita insieme e non dal dovere.
    Ben venga avere i proprio spazi e mantenere le proprie passioni non possono far altro che arricchire la coppia.
    un saluto, Arruffata

  6. Credo sia essenziale assecondare i vizi, nel senso degli hobbysz e le passioni etc e non cancellarle. Io in questo senso sono fortunato: da pigro sfaticato disutile quale sono, i miei hobby sono tutti salottierissimi e poco pericolosi, le cose più estreme sono freguentazzzioni di concerti, quindi le cose sono facili – se alla consorte interessa viene anche lei, altrimenti no e tutti contenti.

  7. @Lipo: di hobby pero’ ognuno ha i suoi. La massima “qui si tromba alle dieci, chi c’è c’è” mi piace, pero’ cerchiamo di non fare pressioni su chi ha hobby particolari. Logico che lanciarsi da un aeroplano, per quanto emozionante, sia un hobby che non si concilia molto con la famiglia ma… parlo da chi col paracadute non si è mai lanciato.

    @laura: hai centrato un punto chiave. Non si rinuncia alle proprie passioni per dovere. Ed è da lodare il tuo comportamento: per quanto tu possa essere in apprensione, scegli di fidarti di lui.

    @Lys: anche tu hai centrato un punto chiave. Quello del cambio di prospettiva. E del tuo commento parlerò nell’epilogo :)

    @LettriceSilenziosa: vallo a dire ai tanti che dicono “vendo la moto perchè la ragazza ha detto lei o me”. Smidollati loro, stronze le loro donne. In fondo per godersi le proprie passioni basta un po’ di testa e attenzioni alla sicurezza…

    @Arruffata: tu avrai sicuramente detto tutto col sorriso, ma se c’è una cosa che letteralmente TERRORIZZA noi maschietti è quando una donna ti dice “certo, fai pure” :-) concordo pero’ con te che le parole “amore” e “dovere” cozzino in modo importante.

    @Niccolò: certo che avere come hobby la pleistescion rende tutto più facile, ma i vizzzi e gli obbis sarebbero anche a mio avviso da mantenere. Se non altro perchè realizzano un “giardino privato” che male non fa.

    Mi stupisco che per un post come questo non sono stato preso d’assalto dalle spice girls…

  8. @Single_a_trent’anni: sai cos’è? prima di conoscere mio marito sono stata con un rompicoglioni di prima categoria che ha cercato in mille modi di snaturare ogni mio difetto e pregio. Uno strazio: qualsiasi cosa facessi o amassi non andava bene. Mi faceva sentire sbagliata e inadatta ad ogni situazione. E mi sono ripromessa che mai e poi mai avrei commesso lo stesso errore con un’altra persona.
    C’è un compromesso logico e ragionevole per ogni cosa. L’importante è discuterne. I “NO” a priori mi fanno chiudere solo la vena, ecco.

  9. La fiorentina è ovviamente rimandata a settembre visto che qui tutti scappano in vacanza…. Ah…ero dalle tue parti ma con la Diana mia con con la Diana nostra…figurati se non ti invitavamo per un aperitivo….anche due… :)

  10. Il giusto equilibrio sarebbe quello in base al quale non si va a sacrificare nessuna delle due parti, ovvero vizio e dolce metà, incastrandole bene. Ad esempio: se io pretendessi dal mio ragazzo di seguirmi a tutti i miei concerti polifonici o se lui li boicottasse in toto (anche quelli con super merenda inclusa) o facesse storie quando vado alle prove, sarebbe un guaio, specie per la situazione che si va a creare. Sarebbe bello venirsi in contro in due, cioè che ognuno ipotizzi una soluzione conciliatrice, senza chiudersi a riccio o senza accettare in automatico, dialogare, chiarirsi. Secondo me, se tante donne ammettessero ai loro uomini cose come “non mi piace quando vai in moto perchè in fondo ho paura che tu faccia il galletto e ti trovi una ganza” o “quando vai in moto mi sento sola ed esclusa”, le cose non potrebbero che migliorare.
    Ecco, lo volevi un commento di una Spice Girl? A me piaceva Mel C…
    Saluti, Neofanta

  11. Io quoto quanto detto da Laura, indipendentemente dal tipo di passione, se la si vieta c’è il rischio che poi si conduca la persona ad una sfogo eccessivo sulla passione stessa (ad esempio l’andare a 300Km/h in autostrada se gli si vieta continuamente la possibilità di farsi un giretto).
    Poi stà anche alla persona appassionata far capire al proprio partner l’importanza del proprio interesse.
    Ad esempio, a me piace lo sport, non posso vivere senza, sò che se ci rinunciassi per amore ad un certo punto non ce la farei più perchè mi sentirei male io e questo senso di malessere si ripercuoterebbe poi sulla coppia con conseguenze più o meno note.

  12. @Laura: viva il compromesso, se spontaneo. Se anche il compromesso è imposto, pero’, non si va più d’accordo :) strano pero’, sento spesso parlare di donne che fanno quello che il tuo ex ha fatto a te, ma più raramente di casi simili ad opera di maschietti. Esperienze diverse o una mia sensibilità diversa ad opera del mio essere ometto? chissà…

    @Lipo: non è che se mi presenti un’altra Diana ci resto male :) ad ogni modo, vada per settembre :)

    @Neofanta: mi piacciono le ammissioni. L’importante secondo me è non chiudersi… hai paura che si trovi la ganza andando in moto, o peggio ancora che dica “vado a fare un giro” e poi va ad accoppiarsi con altre? a parte che vuol dire che il rapporto è compromesso per mancanza di fiducia, ma basta evitare di arroccarsi e andare con lui. Ovvio, lui deve collaborare. “La moto mi fa paura”, se poi alla prima volta che dici “va bene andiamo a prendere un gelato” me la faccio tutta su una ruota sola hai il diritto di darmi del cretino. E cosi’ per ogni hobby, fermo restando che sono convinto dell’opportunità di mantenersi dei “giardini privati”, ecco.

    @Mauro: lo sport sicuramente è uno di quei “giardini privati”, da mantenersi. Io se avessi una donna che si frappone tra me e l’allenamento starei molto male… magari faccio poco testo perchè sono “malato” io, ma è stupido limitare una persona in una passione che non ti danneggia.

    A meno che tu non sia una di quelle “spice girls” che deve avere l’uomo a disposizione sempre e comunque, sennò non è una brava persona e non ti ama davvero. Poi tempo un anno diventa un celenterato, te ne stanchi, lo molli e ti vai a lamentare con le amiche che gli uomini non sono interessanti.

    Frailty, thy name is woman…

  13. No la mia era un’eccezione. Di solito le donne rompono e gli uomini sbuffano. Ma io spesso me le vado a cercare con la lanterna, le rogne…

  14. Finalmente a rieccomi dopo un bel pò di tempo 😀 Personalmente credo che le passioni siano una di quelle cose che caratterizzano una persona, ne siano una parte in un certo senso inscindibile e per questo motivo nessuno (a meno che non siano attività deleterie o comunque esistano dei motivi più che validi), abbia il diritto di limitarle o vietarle. Naturalmente parlo per me, però quando conosci una persona e inizi ad entrare a far parte del suo mondo, in quel mondo ci sono cose che erano già presenti prima del tuo arrivo e che per quella persona hanno un motivo d’esistere e per questo motivo MERITANO RISPETTO. Io concordo con S30a quando afferma che di solito è una caratteristica femminile, quella di prendere un uomo e pretendere di cambiarlo negli aspetti che non la compiacciono o che comunque a suo avviso siano motivo per il quale l’attenzione viene distolta dal di colei universo (ecco S30a adesso ti ho reso mio “compagno di sventure” in quello che rischia di diventare motivo di scambio di opinioni decisamente accese con le accanite sostenitrici del Girlpower :D)e quì aggiungo: solo per una stupida visione egocentrica ed egoistica che solitamente noi donne abbiamo, data da un’insicurezza di fondo, che ci fa vedere ogni cosa come potenziale pericolo per il nostro rapporto. Intendiamoci, non sto facendo “di tutta l’erba un fascio” e sicuramente molte mie “colleghe” si staranno risentendo perchè non si rivedono in quello che ho appena scritto… (e quì mi viene spontaneo dire: se sei una persona intelligente e sai di non appartenere alla categoria sopradetta perchè te la prendi? se ti senti chiamata in causa è perchè forse c’è un fondo di verità che è difficile ammettere… naturalmente anche quì le destinatarie del messaggio sono “puramente casuali” :D).
    Intendiamoci, anche io sono stata una di quelle ragazzine che voleva il proprio fidanzato solo per sé e che ogni sua attenzione fosse catalizzata solo su di lei… ma giust’appunto quando ero ragazzina ed avevo 15 anni…. adesso non vorrei mai un uomo che si annulla per me e rinuncia completamente alla sua vita, perchè sarebbe una persona che prima di tutto non stimerei più, e dalla quale non avrei più niente da imparare o comunque di cui “arricchirmi” (prendete il termine in senso lato naturalmente), e soprattutto non sarebbe più l’uomo di cui mi sono innamorata, ma sarebbe qualcun’altro; inoltre, “at last but not least”, sono fermamente convinta che se ami una persona la vuoi vedere felice e credo che non ci sia cosa più bella di condividere la sua e la tua felicità.

  15. @laura: se esistono donne che si vanno a cercare le rogne, c’è speranza anche per me :)

    @sarajazz: a rieccola 😛 il problema, parafrasando uno dei noti aforismi che girano per Internet, è “un uomo sceglie una donna sperando che non cambi, e quella cambierà. Una donna sceglie un uomo sperando che cambi, e quello non cambierà”. Che volendo lo trovi con doppia chiave di lettura, una femminista e una maschilista.

    Concordo con la tua visione dell'”insicurezza di fondo” (e in culo le spaisgherls!) perchè spesso è quello: la donna si sente “esclusa” e come tale prova con le varie armi a disposizione a limitare le escursioni del compagno in territori non supervisionabili. Il problema è che facendo così limiti la persona, la riduci e alla fine te ne stanchi. La via di mezzo c’è sempre, per carità, logico che la barzellette citata da Lipo è un eccesso, ma non occorre neanche cadere nell’altro. A presto per l’epilogo, prima però vi omaggio di una riflessione musicale che è tanto che non lo facevo :)

  16. @S30a: Con la mia ultima frase, infatti, non intendevo dire che bisogna “cadere nell’altro”… perchè è giusto che in una coppia ci siano anche degli spazi vissuti “singolarmente”, però vuoi mettere quanto è bello vedere la felicità della persona che hai accanto quando ad esempio ti racconta (di sua sponte naturalmente)una cosa che ha fatto e che l’ha resa soddisfatta e ha voglia di condividerla con te… in questo senso intendevo condividere “condividere la tua e la sua felicità”. 😀

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