Dimenticanze Selettive

Mi è capitato in questi giorni di vedere un video su youtube di una persona che mi è stata davvero cara. Ovviamente una delle mie pazze, intendiamoci. Ma una pazza di quelle che impiega parecchio tempo a palesarsi, e nel frattempo ti innamori.

Filmato, canta. La vedo cantare, la sento cantare, ok, passiamo oltre.

Altro filmato. Primo piano sul viso. “Cacchio come è bella”, penso, rapito dal mio solito sentimentalismo. Poi parla.

Vi giuro. E’ stato il panico. Non riconoscevo più la sua voce. Come se la sentissi per la prima volta. Una delle persone più care della mia vita, e mi sono reso conto che avevo completamente dimenticato la sua voce. Una delle cose più belle che aveva.

Il che è curioso, perché se mi perdonate la deriva suina, sono ancora in grado di disegnare nei minimi dettagli entrambi i suoi capezzoli. Ma non ricordavo più che voce avesse.

In matematica usiamo una lettera greca per delineare la distanza. Si chiama Delta. E forse forse non è un caso.

Voi, come dimenticate?

Compatimento ed Esami

Pineta della mia città. Un sa30a è a correre con un’amica quasi coetanea, nell’eterna lotta tra Eros e Thanatos, Spirito e Materia, ma soprattutto Single e Tagliatelle Col Cinghiale.

Uno degli assiomi della corsa è “corri rilassato. Sei rilassato quando riesci a conversare”, e ossequioso alle regole di uno sport che non conosco ancora parlo. Parliamo. Delle nostre vite – ci conosciamo da un po’ – delle nostre storie. Di ex.

“poverina, quante gliene ho fatte” mi dice parlando di una sua ex.

Mi è salito il groppo al cuore, che quando stai cercando di correre non è precisamente il massimo della vita. E mi sono volati i pensieri.

Sono un giudice molto duro con me stesso. Il primo pensiero è stato rifarmi un esame di coscienza per chiedermi se ci sono persone nella mia vita a cui ho fatto sentimentalmente del male, o perlomeno, più male del necessario. Perchè le storie talvolta finiscono e in quel caso qualcuno che soffre c’è sempre, però c’è una sofferenza che è inevitabile e un’altra che può essere risparmiata.

Passato il necessario esame (ma mi riprometto di rifarlo con il cervello meno annebbiato dalla carenza d’ossigeno) mi sono scoperto a volare con la fantasia. Chissà se c’è qualcuno in giro per il mondo che pensando a me dice “oh, povero sa30a, quante gliene ho fatte”.

Mi sono sorpreso a pensare che le persone che potrebbero dire una cosa del genere in realtà sono quelle più incapaci di pensarla. E se fossi così anche io?

Esame da rifare. Accidenti a me, a Voltaire e alla logica.

Dialoghi rapidi

“Ma come fa uno così carino e dolce come te a essere single?”
“Magari mi aiuti a capirlo? tipo di fronte a un bicchiere di rosso?”
“aaah, noi donne siamo proprio stupide alle volte”

Gira il culo, e se ne va.

TiziaA: “ehi, sa30a, come è andata con tiziaB?

sa30a: “Bene, molto bene…

TiziaA: “Non capisco perchè mi parli di tiziaB, magari mi dà fastidio, no?

sa30a: “ma me l’hai chiesto tu…

E se ne va a culo ritto.

Poi uno dice che la singletudine nuoce alla salute. All’altrui, di sicuro.