sa30a, il single che piace…

…si, ma alle nonne però.

Perchè altrimenti non si spiega come mai la donna delle pulizie mi porti le foto delle figliole dicendomi, testuale, “scegli quella che ti piace di più che te la impacchetto”. Una delle due figliole, ovviamente, ha 24 anni e un nano di 5.

 

Ho scelto la più grande, ora aspetto che mi arrivi “la cassa con il fiocco rosa”, per dirla con Battisti. Con la fortuna che ho, dentro ci trovo i mattoni (ma di hello kitty). Vi terrò aggiornati!

Mai offrire cioccolatini

Vi ho già raccontato delle ragazze del servizio civile che lavorano a 10 metri da me. Fin li’, ovviamente, niente di nuovo. Un po’ come le amiche della vicina, ecco. Calma piatta.

Ce ne è una soltanto con cui scambio due chiacchiere. Non bellissima, ma un tipino. Di quelli che solleticano la curiosità. Chiacchiera oggi, chiacchiera domani, un giorno la vedo sola alla scrivania e le offro un cioccolatino che avevo in tasca.

“Grazie…”
“Figurati, è un piacere…”

Dopodichè sorrido e vado via, anche perchè stavo diventando dello stesso colore di phlogos. Beata timidezza, che mi blocca sempre.

 

La morale? Non mi saluta più. Non mi parla più. Le sorrido, e gira lo sguardo. La saluto e non risponde.

 

La prossima la prendo a gomitate nelle gengive. Almeno lei non mi parla per un motivo valido, e io mi sono sfogato un po’.

Pensiero Laterale: Misoginia Applicata

E’ sera. Un single vicino ai trent’anni passeggia tranquillo di ritorno verso casa. All’improvviso un dolore lancinante alla nuca, la terra che gli viene incontro, e il suo mondo si spenge.

Si risveglia legato ad una sedia in quello che sembra essere a tutti gli effetti uno studio medico. Di fronte a lui un giovane sulla trentina, abbigliato con un camice da medico, seduto su una scrivania. Di fronte a lui, una pistola. Accanto a lui, una donna vestita in modo casual.

“Bene, sa30a, finalmente ci ritroviamo” –  è la voce del medico che vi parla – “io sono il buon Kaffeine, chirurgo estetico caotico malvagio, e ho deciso di giocare con te. Vedi l’essere umano accanto a me? E’ il mio ultimo esperimento. Devi dirmi se è uomo o donna, ma attento: se sbagli, ti ucciderò. Non puoi ovviamente chiederglielo, non puoi spogliarlo, non puoi toccarlo, non puoi farlo toccare ad altri nè fargli fare analisi. Coraggio, vediamo se sei davvero ignorante in materia femminile come noi lettori sospettiamo da tempo”.

Qui la faccenda si fa pesante: non posso certo battere un chirurgo estetico sul suo territorio, visto che ne so meno di lui. Non posso improvvisare una risposta, corro il 50% di rischio di sbagliare. Agire sul dominio della competenza è impossibile; la casualità mi fa rischiare troppo. Rispolvero la passione per il buon Pensiero Laterale, e faccio un primo spostamento sulla dimensione del Tempo, per guadagnarne, e sullo Spazio.

“Beh, o mio buon kaffeine, sembra proprio che non avrò scelta. Una sola cosa ti chiedo: io prometto di rispettare le tue regole, ma posso portare il tuo esperimento con me? ti farò avere la risposta, e il tuo esperimento verificherà che io non trasgredisco le tue regole”. Il giovane chirurgo ci pensa un po’, sorride, e risponde “bene. Mi voglio fidare. Ma attento: rispetta le regole, perchè come ti ho trovato una volta, ti troverò una seconda! Hai un giorno intero.”.

Le corde cadono dai polsi e dalle caviglie, e il vero problema inizia ora…

Bene. Ecco la seconda parte del post a puntate; ve l’avevo promessa, vi avevo promesso che il protagonista sarebbe stato uno di voi, ed eccoCI qui. La domanda è: come distinguere un uomo da una donna, tralasciando tutto ciò che è “fisico” ed estetico, perchè siete in mano ad una persona che ne sa più di voi e non ha senso giocare sul suo terreno?

Il Pensiero Laterale ci può aiutare; basta “spostare” il ragionamento su altri territori. Non più estetica e fisicità, ma altri elementi. Vi metto i miei pensieri, e vi sfido ad un gioco: trovatene altri!! Per ciascun metodo, indicate anche il “dominio” che usate per trovarlo, come ho fatto io… non siate timidi!

Ah, dimenticavo: il post è dichiaratamente misogino, maschilista e canzonatorio. Se non siete in grado di accettare le prese in giro bonarie e siete delle “spice girls” perennemente a coda ritta, andate su qualche blog a tema e non qui.

Pronti?

Neurologia: ci sono alcuni elementi neurologici di differenza profonda tra uomo e donna…

  • Test del Lenzuolo Maledetto: le donne sono capaci di gestualità complesse sconosciute agli uomini. Portate l’Esperimento a casa, e chiedetele di piegare un lenzuolo con gli angoli. Se ci riesce, è una donna. Se si strozza, è un uomo.
  • Test del Tubetto: le donne sono incapaci di gesti semplici che risultano invece naturali agli uomini. Non è colpa loro: difettano di alcune connessioni sinaptiche. Portate l’Esperimento a casa, e chiedetele di lavarsi i denti: se strizza il tubetto del dentrifricio in fondo, è uomo. Se lo strizza a metà, è donna.

Neuropsichiatria: facciamo leva sulle dinamiche neuro-psichiatriche più profonde…

  • Test del DVD Action Movie: le donne non hanno il concetto di dinamica sonora quando fruiscono di una riproduzione audio/video. Il concetto che un bisbiglio o una conversazione abbiano un volume diverso da una esplosione planetaria è alieno: non ci arrivano, non ce la fanno. Portate quindi l’Esperimento a casa, mettete un bel DVD di azione. Se ogni trenta secondi chiede di alzare o abbassare il volume, è donna. Se vi fa toccare il volume una volta sola, è uomo.
  • Traveling Salesman Problem Test: il concetto di ordine delle donne è squisitamente estetico e decorativo. Se entrate in casa di una donna, troverete che non c’è al 90% dei casi una virgola fuori posto. Se entrate in casa di un uomo, tutti i suoi oggetti vi verranno incontro a salutarvi: il concetto di ordine in un uomo è quello che minimizza la distanza tra l’oggetto e il suo punto di utilizzo (il famoso Traveling Salesman Problem, o TSP, o in italiano Problema del Commesso Viaggiatore). Portate quindi l’Esperimento a casa e chiedetegli di riordinarvi casa in, che so, 12 ore. Se la casa appare linda, in ordine e pulita, ma le padelle sono in camera degli ospiti, l’acqua è nel ripostiglio in giardino e le teglie da forno sono nella credenza in salotto, è donna. Se la casa è il solito merdaio ma potete raggiungere tutti gli oggetti che vi servono con non più di tre passi, è uomo.

Sociologia: non possiamo non trascurare le dinamiche di interazione persona-persona e persona-comunità, vero?

  • Driving Test: uscite dallo studio medico, caricate l’Esperimento in macchina. Le fate guidare tutto il giorno su strade trafficatissime. Se ogni tanto agevola l’immissione in strada di qualcun altro facendolo passare, è uomo. Se invece si francobolla all’auto precedente rischiando il tamponamento pur di non farsi fregare 4,5mt in una coda di 8km, è donna.
  • Shopping/Arguing Test: uscite dallo studio medico, e vi recate con l’Esperimento al supermercato. Fate la spesa declamando, nel mentre girate per gli scaffali, il menù e le ricette che vorrete fare con i vostri acquisti. Se vi trapana i testicoli dicendo in continuazione “ma perchè invece non fai questo? che ne dici se invece di questo prendiamo quest’altro?” e frasi similari, è indiscutibilmente donna. Se parla di altro, qualsiasi altra cosa, o se sta zitto… beh, è uomo.
  • Shopping/Complexity Test: la percezione della donna della complessità di un acquisto è inversamente proporzionale al suo valore. Non è colpa sua: è il risultato di anni di condizionamento sociale. Decidete quindi di festeggiare quello che potrebbe essere il vostro ultimo giorno di vita: “senti Esperimento, io mi compro la macchina nuova, e un fiore da metterci dentro. E li farò scegliere a te”. Se l’Esperimento impiega 5 minuti per scegliere l’auto (tipicamente dicendo “mi dia quella blu col bagagliaio grande”) e tre ore per scegliere il fiore, è donna. Se impiega mezza giornata per scegliere l’auto, esce e coglie la prima margherita fuori dal concessionario, è uomo.

 

Attendo i vostri contributi, forza!

Natale in anticipo

Assemblea di condominio.

Vicina di appartamento, giovane carina e single pure lei, che mi si avvicina (in quanto giovane e carina, mediamente, mi degna di un saluto o poco più) e mi rivolge la parola.

“Senti sa30a, posso chiederti un favore?”
“Certo, dimmi pure”
“Ecco, tra qualche giorno vengono otto mie amiche da tutta italia e facciamo una festa a casa mia… ti secca se facciamo un po’ di rumore? perchè sai, ci ritroviamo una volta all’anno ma tendiamo a fare un po’ le sciocchine quel giorno…”

Credo di averla spaventata perchè ho assunto immediatamente l’espressione da lupo mannaro in servizio attivo, e ci ho messo qualche secondo prima di riprendermi.

“No, ma scherzi, che vuoi che sia se fai un po’ più di casino del normale… anzi, se ti senti a disagio perchè loro fanno rumore, puoi dir loro una cosa”
“ossia?”
“che accanto hai un vicino di casa single, brutto e cattivo e con la tendenza a sculacciare le ragazzacce”

Beh, almeno l’ho fatta ridere.

Mi portano otto ragazze in vena di far festa praticamente a domicilio. Età media tra i 25 e i 30. Ditemelo allora che il nuovo Natale cade a Febbraio, e che diamine! Tanto lo so, ci scommetto le chiavi della moto che ancora non ho comprato, che non ne trombo neanche una. Però il sogno erotico di irrompere in casa di otto ragazze ad “arma sguainata” gridando con fare truculento “forza, chi è la prima?” lasciatemelo, vi prego. E’ Natale e a Natale sognare non costa nulla, no?

Non mi durano nulla – 1

Metti una vacanza di qualche giorno. Metti una vacanza in compagnia.

“Hai visto i miei laccetti bianchi?”
“Scusa, quali laccetti?”
“quelli bianchi…”
“possiedi dei laccetti bianchi?!?”
“si… è due giorni che ho i codini, possibile tu non l’abbia notato?”
“ah, hai i codini?”
“EH SI!”
“coi laccetti?”
“SI!!”
“Ah”
“Eh!”


“…ed erano bianchi, hai detto?”

Certo, a restare single mi ci metto d’impegno…

la Trombata a Spregio

Me l’avevate chiesta. Ve l’avevo promessa. E soprattutto, sento la mancanza dell’Army of Insulting Spice Girls che appare ogni volta che faccio dei post anche solo vagamente non-femministi.

La Sacra Tecnica della Trombata a Spregio. Il modo migliore per prendersi una propria vendetta su una che ci ha fatto girare oltremodo i tenerini (e a breve, udite udite, seguirà post in musica con cui vi introdurrò ad un particolare fenotipo), farsi quattro sane risate oppure avere qualcosa di assolutamente divertente da raccontare agli amici. E perchè no, anche alle amiche, che male non fa per niente.

Cosa è la Trombata a Spregio? è più di una trombata a spregio. E’ quel processo di creazione di aspettativa, delusione di detta aspettativa, instabilità psicoemotiva e comportamento random che spesso il gentil sesso usa, più o meno inconsciamente, per trapanarci le gonadi o come “leva”. La Trombata a Spregio è la massima sintesi del principio dello Schwerpunktprinzip del buon Carl von Clausewitz e dell’infelice espressione degli aviatori americani, “prendere a bastonate i cuccioli di foca”, riferita all’atto di colpire con sovrabbondanza di mezzi e munizioni un bersaglio tenerello, dalla scarsa mobilità, e che si prende i tuoi colpi zitto zitto con gli occhioni che chiedono “perchè”.  Ci ritorneremo in seguito.

Corretta Esecuzione della Sacra Tecnica della Trombata a Spregio

Fase I – Preparazione del Campo – da un giorno a sette giorni “ante facto

La corretta esecuzione della Tecnica dipende ovviamente dal bersaglio prescelto. Possono volerci giorni o settimane di preparazioni e corteggiamento, o una sola serata “indovinata”. Lo studio della Prescelta ovviamente non può essere generalizzato, perchè nonostante alcuni fattori in comune le pulzelle hanno gusti e  attitudini diverse. Certo, esistono i vari metodi più o meno comprovati (gli sms carini, i messaggi su facebook, i regalini a sorpresa) ma di volta in volta i metodi sono diversi. L’obiettivo: avvicinarsi allo Schwerpunkt.

Fase II – Schwerpunkt – “Centro di Gravità Permanente”

Teoria e pratica della Schwerpunktprinzip: colpire al centro di gravità, al “punto focale”. Mi perdoneranno (anzi, mi sa di no) le pulzelle in ascolto, ma il punto focale di una donna è uno e uno soltanto: il sesso. E’ la leva con cui hanno gestito generazioni di maschietti, è uno degli strumenti più potenti a loro disposizione (del resto tira più di una coppia di buoi, come si suol dire), è l’origine della visione topacentrica  di gran parte di loro. Fateci caso: è difficile che riusciate a sentir dire ad una donna “siamo stati a letto insieme io e tizio”. No. Oscillerà su frasi varianti dal “gliel’ho data” ad un più paritario “ci sono andata a letto”, perchè il coltello l’ha lei e ne è ben cosciente. Iniziano a smarcarsi da questa visione verso i quaranta, quando iniziano a diventare mature.

Quindi pochi discorsi: un uomo ha mille punti focali. Il lavoro, la vita privata, il gruppo di amici, l’auto, la moto, la collezione di carte dei pokemon. Una donna no. Ne ha uno soltanto, quello, è suo ed è praticamente invulnerabile. Il fatto che il centro di gravità di una donna sia concentrato proprio lì ci fa capire come, detta tra noi, le donne siano molto più forti dei maschietti nelle avversità della vita. Perchè il resto è un satellite: il loro punto focale, nelle relazioni interpersonali, raramente viene sfiorato.

Ricevete punti bonus se riuscite a portarla a casa vostra. Diversamente anche casa sua va bene. Ricevete molti punti bonus se siete in macchina. La vostra, tassativamente.

Fase III – Prendere a bastonate il cucciolo di foca

Orbene, ci siamo. Siete pronti, caldi, già partiti. Il cucciolo di foca è bel bello e felice che gioca sul suo ghiacciaio e voi siete lì, col bastone in mano, pronti. Se qualcuno ha avuto infelici metafore falliche pensando al concetto di “bastone”, sappia che ha avuto ragione: il bastone in quel momento siete voi. Voi e la vostra prestanza sessuale. Voi e l’aspettativa emotiva che avete generato in fase I. Più siete stati bravi in fase I, più siete stati focosi in fase II, maggiori saranno le dimensioni del bastone nodoso che si andrà a calare sull’ignara foca.

Fate i bravi. Impegnatevi. Siate amanti focosi, e non distratti. Presenti, attenti, un sacco di preliminari, un sacco di coccole, parole focose (o tenere, dipende dalla foca) sussurrate all’orecchio, un ritmo serrtato e l’attenzione rivolta esclusivamente a lei. Voi in quel momento non esistete: in realtà siete dietro la macchina da presa, a sogghignare.

Pronti? Il momento è incendiario, lei ansima come la platea del raduno internazionale degli asmatici contorcendosi come un’anguilla martoriata dalle testate del vostro piccolo grande Maglio dell’Amore?

Bene, USCITE. Immediatamente. Uscite di lì, uscite da lei. Fate in modo che tutto il vostro corpo, erezione compresa, sia in bella vista. E’ importantissimo che l’erezione sia ben evidente, sennò lei attribuirà il vostro comportamento ad una defaillance; invece lo sbattitappeto deve essere in gran spolvero (ragazzi, mi vengono di quelle similitudini oggi… battitappeto, gran spolvero…).

Assumete un’aria annoiata e con voce monocorde, guardandola come se fosse una macchia sul lenzuolo, ditele: “Senti, io mi sono annoiato da morire. Ti spiacerebbe rivestirti? mi sono proprio rotto i coglioni, abbi pazienza”.

STONK! Sentito il rumore del bastone? ora guardatela negli occhi. Sono gli occhi della foca. Si sta chiedendo perchè. E la risposta ovviamente non ce l’ha, se non altro perchè non c’è.

Punti bonus:

  • siete a casa sua, vi rivestite senza dire una ulteriore parola e ve ne andate: 0
  • siete a casa vostra: le chiedete gentilmente di rivestirsi e la guardate andar via, magari giocando a pacman nel mentre raccoglie le sue cose: 500
  • siete in auto (la vostra): la fate scendere dalla macchina nel posto esatto in cui vi trovate: 5000

 

Ricordate: questo non è un gioco. Facendo così ad una donna, le fate male. Le fate profondamente male. Le avete ribaltato un sistema di certezze che le ha dato sicurezza per svariati lustri almeno. L’avete destabilizzata nell’intimo. Le avete dimostrato, azioni alla mano, che fa cagare a letto (e non troverete una donna, UNA, che dica “a me il sesso non piace perchè non son buona”. E’ sempre colpa dei maschietti, se non apprezzano). L’avete, letteralmente, distrutta. Si ricorderà di questa serata per sempre.

Nemmeno io, che mi sono sempre reputato persona cinica e cattiva, sono mai arrivato a tanto.

 

Povera, piccola foca.

Perchè resto single

Poi uno si chiede perchè resto single…

rewind a qualche tempo fa: accompagno la figlia a casa della madre, portandomi dietro due “conchini” avanzati da una cena: una tazza con della crema di fegatini di pollo alla toscana e una ciotola con una crema di mascarpone ai frutti di bosco fatta da me (si, le donne mi piace viziarle).

Entro in casa, saluto la di lei madre che mi vede con due contenitori, mi saluta, e mi fa “Accidenti, quante cose hai portato, ma quanti tegami mi hai portato?”

“Soltanto sua figlia, signora.”

(ok, questa la capiscono soltanto i toscani, però qui c’è una spiegazione, volendo)

Fast forward a una conversazione di… mezz’ora fa? macchinetta del caffè, collega molto “girl power”, anzi, “woman power” perchè è una ragazza sulla quarantina e molto “signora”. Parlando del più e del meno, e di come la mia passata storia con gamma mi sia “costata” l’abbandono alla moto, viene fuori il seguente dialogo:

“Beh, poi l’errore è tuo, voglio dire, non dovevi venderla la moto. La prossima volta non venderla!”
“Facciamo che taglio il problema alla radice, e donne in casa non mi ce ne metto più?”
(e già inizia a ringhiare…) “Vabbè, tu fai di tutta l’erba un fascio, non devi generalizzare, ci sono donne con la D maiuscola e…”
“…donne con la P maiuscola. Dimmi qualcosa che non so già”.

Lo sguardo feroce che mi ha rivolto è assolutamente impagabile.

 

Ho uscite come questa praticamente un giorno si e l’altro pure. Poi per forza resto signorino, voglio dire, ce la metto tutta per farmi odiare :)