Autosincerità tardiva

Serata a suonare, vado dal mio chitarrista-amico di lunga data e come sempre mi vengono incontro le di lui gatte.

Micia1: maoooooo!
sa30a: “Ciao, prima-gatta-nera-strusciosa di cui non ricordo il nome!”
Micia2: maoooooo!
sa30a: “ciao, seconda-gatta-nera-autocappottante!”

Tutto ad un tratto vedo un terzo gatto, grigio e nero (un amore) che mi dardeggia uno sguardo fugace da sotto un’auto, per poi scappare tutto diffidente.

sa30a: “Senti un po’, ma hai preso un gatto nuovo?”
chitarraio: “No, è uno che viene ogni tanto qui, attratto dalle gatte.”
sa30a: “ma sono sterilizzate! Che attrattiva possono avere? sono inavvicinabili!”
chitarraio: “eh, ma glielo spieghi te al gatto?”
sa30a: “oddio, dopo quasi otto anni con Gamma, sono un’autorità in campo di tempo buttato dietro ad animali femmina biologicamente frigidi”.

E’ ancora li’ che ride. Io ripenso a quegli anni buttati e magari rido un po’ meno, ma l’è meglio prenderla a ridere, suvvia.