Strane Similitudini

Lavoro. Collega1 (C1) e Collega2 (C2) che parlano concitati concitati. Passo li’ vicino e visto che siamo a mensa sento tutta la conversazione.

C1: “E guarda, le persone sono veramente insensibili, non capiscono quanto amore c’è negli animali”
C2: “Ma hai un serpente… come fa ad essere affettuoso un serpente?”
C1: “Ma è dolcissimo! Quando vado a letto la sera si stende accanto a me tutto lungo e mi fa compagnia tutta la notte”.
sa30a: “Abbattilo”
C1: “Eh? Ma sei matto?!?”
sa30a: “Per nulla. Vai dal veterinario, portagli il serpente, raccontagli quello che hai detto a me e abbattilo”
C2: “Ma sei crudele”
sa30a: “Certo. Via bimbi, vi saluto”

Passa qualche giorno. Li ritrovo a mensa. C1, insolitamente pallido, mi chiama.

C1: “sa30a?”
sa30a: “Dimmi”
C1: “per quella storia del serpente…”
sa30a: “‘spettalì, te. CIDDUE!”
C2: “oh, che c’è?”
sa30a: “Ascolta. Dicevi, C1?”
C1: “Il serpente. Il veterinario l’ha abbattuto…”
C2: “noooo, ma dai, che crudeltà…”
C1: “si, beh, in realtà mi ha spiegato che i serpenti fanno così quando ti considerano una preda. In pratica mi stava prendendo le misure, appena mi avrebbe superato in lunghezza mi avrebbe attaccato nel sonno, strangolato e avrebbe provato a mangiarmi”
C2: “…”
sa30a: “Appunto. E se vuoi un essere che ti dorme nel letto la sera, ti prende le misure ed appena è più grande di te prova a divorarti, non puoi prenderti una donna come fanno in tanti? Risparmi tanti topi vivi e magari ogni tanto trovi la cena pronta quando torni a casa.”
C2: “…sei un mostro!”

Senz’altro. Io. Il serpente, invece, fa bene. E’ un mondo strano di sicuro.

Errori Marchiani

Mattino. Il sole fa timido capolino dalle finestre di camera e mi sveglia. Lascio le tende tirate apposta perchè… mi piace così. Essere svegliato lentamente, naturaliter.

Al mio alzarsi risponde un mugolio semiaddormentato dall’altra parte del letto.

“mmmm… ma è presto… che fai?”
“Colazione. Cosa vuoi per colazione?”
“Cosa hai?”
“Caffè, latte, uova, pane, prosciutto, succo di frutta, marmellata, miele, cereali… “
“Latte e cereali? e caffè?”
“Latte, cereali, caffè. Ok.”

In costume adamitico mi affaccendo tra le cose di cucina. La caffettiera grande per le tazze di latte. Le tazze di latte, quelle carine, bianche e rosse, di Simon’s Cat. La caffettiera piccola per le tazzine di caffè, quelle con i cuoricini, bianche e rosse. Un piattino per il prosciutto per me.

Lei si alza e indossando il mio stesso costume si avvicina. Mugola qualcosa, mi si avvicina da dietro, sento le sue mani che percorrono la mia schiena e le sue dita che…

…mi strizzano un brufolo.

Maremma impestata e trogola. Un brufolo! Ma si può?

“E’ quasi pronto. Siediti e lasciati coccolare.”
“Ma come sei dolce, grazie…”

No, non è dolcezza. E’ che il brufolo di primo mattino mentre ti preparo colazione, proprio, mi mette voglia di farti stare seduta.

P.S. sono *indietrissimo* con qualsiasi forma di comunicazione personale. Portate pazienza :)