Abat-jour

Col letto nuovo ci vuole una abat-jour. Un oggetto che non ho praticamente mai posseduto: vado a letto con la “luce grande” e spengo quella.

Però l’ho cercata tanto. Ne avevo due bellissime in casa di Gamma, dal design semplice ed essenziale e con una caratteristica molto carina: non avevano interruttore della luce. Bastava toccare la base per accenderle, toccarla un’altra volta per aumentare l’intensità della luce, un’altra ancora per metterle al massimo e una quarta per spegnerle. Questo mi evita di frugare per il comodino (dove sono presenti mille oggetti tra spiccioli, cellulare in carica, bicchiere dell’acqua e altre cose) e far volare tutto per terra qualora mi servisse un po’ di luce.

Non se ne trovano, così. O perlomeno le rare volte in cui mi sono messo in giro per cercarle non ne ho trovate. Una cosa che ho imparato in questi anni di singletudine è che le cose devono essere come voglio io: piuttosto sto senza. Basta compromessi, ci sono già le persone a imporre scelte di compromesso ogni giorno, almeno la lampada fatemela prendere come pare a me.

Negozio di articoli per casa e bricolage, non molto lontano da dove vivo. Tantissime abat-jour, luci, tanto calore. Un commesso.

“Salve, vorrei un’abat-jour…”
“Si. Come vede ne abbiamo tante.” mi risponde con quel ghigno caratteristico che subito mi fa pensare a quanto siano simpatici gli abitanti della città “vituperio delle genti” (cit.) e a quanto siano giustamente benvoluti in tutta Toscana.
“…si, appunto, dicevo, vorrei una abat-jour con il comando a tocco, senza interruttore.”
“…aaaah! Aspetti, ne ho un modello!”

Scompare e torna con un oggettino molto carino, semplice semplice, che funziona esattamente come volevo io.

“La prendo”
“Ne vuole una o due?”. Aaaah. Il buon, vecchio, sano, semplice pragmatismo maschile.
“Una purtroppo basta, grazie.”

Sorride, la rimette nella scatola. Pago. Esco.

Ecco. Mi è presa l’amarezza. Avere il letto matrimoniale ma una sola abat-jour vuol dire essere sulla strada di una brutta rassegnazione ad una solitudine strutturale, fatta di spazi sovradimensionati e non sfruttati. Non parlo di casa mia, che è “parva sed apta mihi“. Non parlo nemmeno del mio letto. Parlo del mio mediastino.

Non sarà un bel 2015, no.