Mi sono innamorato

Capita a tutti, capita anche a me. Mi sono innamorato.

Iniziamo con lo sfatare un mito. Non è vero che l’estetica non conta, l’estetica conta e come. La guardo, e la trovo bellissima. Più la guardo, e più la trovo bellissima. Non è smilza e striminzita e spigolosa come vogliono le mode odierne. Al contrario è abbondante dove può, e atletica dove serve. Ha una muscolatura importante, nascosta da vestiti che accompagnano con dolcezza le sue forme prorompenti. Ha un bel posteriore, di quelli che piacciono a me, prominenti, “usabili”, che richiamano lo sguardo come e più del lato A. E di fronte a certe curve, scusate, ma io spengo il cervello.

 

E poi è rossa. E le rosse hanno un fascino tutto suo. Specie per chi, come me, non ne aveva mai avuta una. Hanno ragione tutti quelli che dicono che le rosse stregano gli uomini. Ragione da vendere.

 

Del carattere ne vogliamo parlare? E’ rude, ma è donna. Profondamente donna. Ti accoglie sempre, ti fa sempre sentire a tuo agio, ma richiede di essere trattata in modo… brusco. Richiede attenzioni continue, vuole energie, vuole che quando siamo insieme le mie attenzioni siano dedicate esclusivamente a lei. Se la trascuro si arrabbia, scalcia, scalpita. Tira fuori la mia natura di dominante con una naturalezza che ha del meraviglioso: trattala come una qualsiasi e farà di tutto per ribellarsi, per richiedere le tue attenzioni. Domala, con polso fermo, con durezza, con fisicità, e la sentirai fare le fusa come una gattina mentre dai libero sfogo ad ogni passione, sana o deteriore. Con lei, SU di lei.

 

Ha un nome. Un nome un po’ strano. Si chiama Phlogos.

Phlogos come uno dei cavalli di Ares, dio della guerra. E se la vita non è una battaglia, ditemi voi cosa è.

Phlogos come Fiamma, come una rossa costantemente pronta a bruciare, come lei sa essere.

Phlogos come la radice etimologica di “flogosi“, che è quello che ho recentemente trovato scritto al posto di “carcinoma” su un referto istologico che aspettavo da un po’.

 

Ve la presento:

La mia amata in tutto il suo splendore

 

è o non è bellissima?

Rose Rosse per Te

Locale della Versilia. Tavolino. Arriva il venditore di rose, al secolo per gli amici “rosario mazzu”.

“Vuoi Rosa?”
“No, grazie.”
“Ma dai, rosa bella, vuoi rosa?”
“No, ho detto di no…”
Ma dai, rosa bella, donna bella, vuoi…”
“No!”
[Rosario Mazzu resta lì, imperterrito, a guardarci fisso]
“Ho detto di no! No, GRAZIE!”
[Rosario Mazzu resta lì un paio di minutini buoni, poi capisce che non è aria e se ne va]
“Certo che son duri, gliel’ho detto mille volte di andarsene… ma non capisce quel che dico?”
“Si, lo capisce benissimo. Ora però mangia che ti si fredda, Luisa (*)”

Vedi, Setarossa, non è precisamente che la vorrebbero tutte. O se preferisci, puoi asserire che le trovo tutte io. E su questo direi proprio che ci siamo.

 

(*) Nome ovviamente di fantasia

Per cosa viviamo?

Per cosa viviamo?

Viviamo per soffrire della mancanza di qualcuno?
Viviamo perchè non sappiamo fare altrimenti?
Vivamo per continuare a vivere più a lungo?
Viviamo per andarcene?

 

VIVIAMO PER SOGNARE.

E io voglio continuare a farlo. Buon S. Faustino a tutti voi, in anticipo e di proposito, perchè porta male.

Pensiero Laterale: Misoginia Applicata

E’ sera. Un single vicino ai trent’anni passeggia tranquillo di ritorno verso casa. All’improvviso un dolore lancinante alla nuca, la terra che gli viene incontro, e il suo mondo si spenge.

Si risveglia legato ad una sedia in quello che sembra essere a tutti gli effetti uno studio medico. Di fronte a lui un giovane sulla trentina, abbigliato con un camice da medico, seduto su una scrivania. Di fronte a lui, una pistola. Accanto a lui, una donna vestita in modo casual.

“Bene, sa30a, finalmente ci ritroviamo” –  è la voce del medico che vi parla – “io sono il buon Kaffeine, chirurgo estetico caotico malvagio, e ho deciso di giocare con te. Vedi l’essere umano accanto a me? E’ il mio ultimo esperimento. Devi dirmi se è uomo o donna, ma attento: se sbagli, ti ucciderò. Non puoi ovviamente chiederglielo, non puoi spogliarlo, non puoi toccarlo, non puoi farlo toccare ad altri nè fargli fare analisi. Coraggio, vediamo se sei davvero ignorante in materia femminile come noi lettori sospettiamo da tempo”.

Qui la faccenda si fa pesante: non posso certo battere un chirurgo estetico sul suo territorio, visto che ne so meno di lui. Non posso improvvisare una risposta, corro il 50% di rischio di sbagliare. Agire sul dominio della competenza è impossibile; la casualità mi fa rischiare troppo. Rispolvero la passione per il buon Pensiero Laterale, e faccio un primo spostamento sulla dimensione del Tempo, per guadagnarne, e sullo Spazio.

“Beh, o mio buon kaffeine, sembra proprio che non avrò scelta. Una sola cosa ti chiedo: io prometto di rispettare le tue regole, ma posso portare il tuo esperimento con me? ti farò avere la risposta, e il tuo esperimento verificherà che io non trasgredisco le tue regole”. Il giovane chirurgo ci pensa un po’, sorride, e risponde “bene. Mi voglio fidare. Ma attento: rispetta le regole, perchè come ti ho trovato una volta, ti troverò una seconda! Hai un giorno intero.”.

Le corde cadono dai polsi e dalle caviglie, e il vero problema inizia ora…

Bene. Ecco la seconda parte del post a puntate; ve l’avevo promessa, vi avevo promesso che il protagonista sarebbe stato uno di voi, ed eccoCI qui. La domanda è: come distinguere un uomo da una donna, tralasciando tutto ciò che è “fisico” ed estetico, perchè siete in mano ad una persona che ne sa più di voi e non ha senso giocare sul suo terreno?

Il Pensiero Laterale ci può aiutare; basta “spostare” il ragionamento su altri territori. Non più estetica e fisicità, ma altri elementi. Vi metto i miei pensieri, e vi sfido ad un gioco: trovatene altri!! Per ciascun metodo, indicate anche il “dominio” che usate per trovarlo, come ho fatto io… non siate timidi!

Ah, dimenticavo: il post è dichiaratamente misogino, maschilista e canzonatorio. Se non siete in grado di accettare le prese in giro bonarie e siete delle “spice girls” perennemente a coda ritta, andate su qualche blog a tema e non qui.

Pronti?

Neurologia: ci sono alcuni elementi neurologici di differenza profonda tra uomo e donna…

  • Test del Lenzuolo Maledetto: le donne sono capaci di gestualità complesse sconosciute agli uomini. Portate l’Esperimento a casa, e chiedetele di piegare un lenzuolo con gli angoli. Se ci riesce, è una donna. Se si strozza, è un uomo.
  • Test del Tubetto: le donne sono incapaci di gesti semplici che risultano invece naturali agli uomini. Non è colpa loro: difettano di alcune connessioni sinaptiche. Portate l’Esperimento a casa, e chiedetele di lavarsi i denti: se strizza il tubetto del dentrifricio in fondo, è uomo. Se lo strizza a metà, è donna.

Neuropsichiatria: facciamo leva sulle dinamiche neuro-psichiatriche più profonde…

  • Test del DVD Action Movie: le donne non hanno il concetto di dinamica sonora quando fruiscono di una riproduzione audio/video. Il concetto che un bisbiglio o una conversazione abbiano un volume diverso da una esplosione planetaria è alieno: non ci arrivano, non ce la fanno. Portate quindi l’Esperimento a casa, mettete un bel DVD di azione. Se ogni trenta secondi chiede di alzare o abbassare il volume, è donna. Se vi fa toccare il volume una volta sola, è uomo.
  • Traveling Salesman Problem Test: il concetto di ordine delle donne è squisitamente estetico e decorativo. Se entrate in casa di una donna, troverete che non c’è al 90% dei casi una virgola fuori posto. Se entrate in casa di un uomo, tutti i suoi oggetti vi verranno incontro a salutarvi: il concetto di ordine in un uomo è quello che minimizza la distanza tra l’oggetto e il suo punto di utilizzo (il famoso Traveling Salesman Problem, o TSP, o in italiano Problema del Commesso Viaggiatore). Portate quindi l’Esperimento a casa e chiedetegli di riordinarvi casa in, che so, 12 ore. Se la casa appare linda, in ordine e pulita, ma le padelle sono in camera degli ospiti, l’acqua è nel ripostiglio in giardino e le teglie da forno sono nella credenza in salotto, è donna. Se la casa è il solito merdaio ma potete raggiungere tutti gli oggetti che vi servono con non più di tre passi, è uomo.

Sociologia: non possiamo non trascurare le dinamiche di interazione persona-persona e persona-comunità, vero?

  • Driving Test: uscite dallo studio medico, caricate l’Esperimento in macchina. Le fate guidare tutto il giorno su strade trafficatissime. Se ogni tanto agevola l’immissione in strada di qualcun altro facendolo passare, è uomo. Se invece si francobolla all’auto precedente rischiando il tamponamento pur di non farsi fregare 4,5mt in una coda di 8km, è donna.
  • Shopping/Arguing Test: uscite dallo studio medico, e vi recate con l’Esperimento al supermercato. Fate la spesa declamando, nel mentre girate per gli scaffali, il menù e le ricette che vorrete fare con i vostri acquisti. Se vi trapana i testicoli dicendo in continuazione “ma perchè invece non fai questo? che ne dici se invece di questo prendiamo quest’altro?” e frasi similari, è indiscutibilmente donna. Se parla di altro, qualsiasi altra cosa, o se sta zitto… beh, è uomo.
  • Shopping/Complexity Test: la percezione della donna della complessità di un acquisto è inversamente proporzionale al suo valore. Non è colpa sua: è il risultato di anni di condizionamento sociale. Decidete quindi di festeggiare quello che potrebbe essere il vostro ultimo giorno di vita: “senti Esperimento, io mi compro la macchina nuova, e un fiore da metterci dentro. E li farò scegliere a te”. Se l’Esperimento impiega 5 minuti per scegliere l’auto (tipicamente dicendo “mi dia quella blu col bagagliaio grande”) e tre ore per scegliere il fiore, è donna. Se impiega mezza giornata per scegliere l’auto, esce e coglie la prima margherita fuori dal concessionario, è uomo.

 

Attendo i vostri contributi, forza!