Ancora Sintesi

Non voglio riacuire la polemica sul modo di comunicare ad oltranza e lanciarmi preda di facili sessismi che poi verranno colti come spunto da utenti logorroiche che vorranno fare un lungo panegirico che parte dall’alba dei tempi, passa per i paralipomeni alla batracomiomachia, tutte le altre ricette di cacciagione del Leopardi per poi concludere dopo una dissertazione di stampo hegeliano sull’astronomia che in fondo basterebbe fare un po’ di fatica, però colgo spunto da un vero case study per farvi capire come mai, alle volte e invecchiando, si diventa un filino intolleranti.

Versione femminile:

Prende il telefono e mi chiama.

“Ciao, ti disturbo?”
“Guarda, sarei al lavoro e…”
“…ancora al lavoro a quest’ora?”
“…si, e…”
“…ho capito, e quando esci?”
“…mah, con un po’ di fortuna tra un paio d’ore, avrei ancora parecchio da fare, perchè?”
“E dopo che fai?”
“Mah, non lo so, dopo passo da casa, raccatto le mie cose, prendo lo strumento, dò una rassettata e poi vengo da te, perchè?”
“No, perchè vedi, stamani ero al lavoro, poi ho avuto un’ora di buco dall’una alle due, un’altra dalle quattro alle cinque, però adesso rientro, torno al lavoro fino alle otto poi devo passare da un’amica che sta nel paese vicino, hai presente vicino al supermercato? quindi dopo che sono passata dall’amica monto in macchina e…”
“TORNI TARDI?”
“Si, ma devo sapere cosa fai e quando parti e quando arrivi e cosa fai prima ch…”
“Cucino io.”

Versione maschile:

Telefono. SMS: “Torno tardi, se torni prima e ne hai voglia cucina tu”. Invia.  Mi rimetto al lavoro.