Perversioni e pornografia

Ci sono filmati che ti restano impressi, di quelli che ti deviano la mente al punto tale che… ti minano il godimento di una vita sessuale normale.

E’ dura scacciare via quelle immagini che hai visto grazie ad un amico telematico di vecchia data. Restano come un sottofondo, mentre lei è nel tuo letto, si agita, si stiracchia come una serpe mentre giochi col suo corpo, percorri la sua pelle con le labbra. Distratto, distratto da quei corpi in movimento.

Quasi non te ne accorgi quando lei con la forza della lussuria ti rigira, ti sale sopra, e inizia a salire. “Non posso dirglielo“, è il pensiero mentre parte dalle gambe, e con le mani accarezza, con le labbra coccola, e via a salire, a salire. E la tua mente continua a deviare, quei corpi, quelle tinte nitide, quella plasticità.

Incurante della mia distrazione lei sale ancora, dedicandosi a me senza mai smettere di fissarmi con lo sguardo, i suoi occhi inchiodati ai miei. Una geisha. Nel mentre che mi godo lo spettacolo, mugolando nei momenti giusti, quasi automaticamente, continuo a pensare. Continuo a ripetermi “no, non posso dirglielo. Non può capire. E’ troppo, per lei“.

Non sente i miei pensieri. Sale ancora, sale al collo, si stacca e mi guarda. Mi fissa con uno sguardo interrogativo, come se volesse chiedermi cosa desidero. E allora dò libero sfogo, e glielo dico.

 

“Mio… mao! Mio… mao! la-la-lalla-là!

 

Scatta all’indietro come se l’avessi colpita. Anzi, se l’avessi colpita forse avrebbe anche apprezzato.

“Tu non sei normale”.

“Cavoli, ci hai messo poco ad accorgertene!”