Divorce for dummies

Matrimonio in crisi?

Prospettive apocalittiche di divorzi costosissimi?

Nubi all’orizzonte di lunghe cause legali?

Stai già cercando il prossimo ponte per andarci a vivere sotto, perchè la tua prossima ex moglie ti leverà auto, motorino, casa, mutande e l’80% del tuo stipendio di operaio per passare le giornate su facebook alla facciaccia tua?

Da oggi non più! Basta dichiarare che tua moglie è potenzialmente un troione, per liberarsi da tutti gli obblighi e onèri del fallimento di una vita, con il beneplacito di Santa Madre Chiesa e della Repubblica Italiana.

(è tutto vero, è tutto vero…)

15 thoughts on “Divorce for dummies

  1. ahhaahhaahah ” dichiarare che tua moglie è potenzialmente un troione” non è poi cosi’ difficile da dire ma da dimostrare !!! sono furbe oggi come oggi…heehehhe

  2. In primis – Mi spieghi che cosa significa in legalese questa frase: “delle infedeltà in cui era incorso il coniuge anche durante il matrimonio”?
    A me, che leggo solo l’italiano corrente, pare di capire che le infedeltà ci siano state e non solo “pensate” o “considerate ammissibili”.

    In secundis – Comunque, a prescindere dal fatto se ci siano state o meno le infedeltà, resta il fatto che il matrimonio è un contratto, sia per la chiesa che per lo stato. Un contratto con le sue clausole. Una delle clausole è la reciproca fedeltà.
    Poi i coniugi possono pensarla diversamente, magari essere entrambi figli dei fiori sostenitori dell’amore libero, felici scambisti o semplicemente gente che si fa i cazzi suoi fuori dalla famiglia in modo consensuale, ma resta il fatto che sulla carta firmata c’è scritto “reciproca fedeltà”. Se uno dei due impugna la carta, è così che va a finire.

    In definitivis – In conclusione, però, va anche detto che per arrivare ad una causa civile di separazione, più una ecclesiastica di annullamento del matrimonio, più una sentenza di cassazione di conferma non è che basta solo il fatto che la moglie una volta abbia detto al marito “sai, per me la fedeltà non è poi così importante…”
    Questo è l’appiglio a cui si sono aggrappati (efficacemente) i legali del marito. Ma sappiamo un tubo noi di quel che c’è stato in quella famiglia negli anni precedenti alla separazione… se la moglie è un troione o se il marito è uno stronzo… si fa presto a sbattere il mostro in prima pagina, quello che invece non fa più nessuno è fornire un’informazione approfondita.
    Men che meno il TGCom.

  3. Lys, la sentenza di Corte d’Appello ha *escluso* infedeltà da parte della moglie. Il matrimonio è stato annullato dalla Sacra Rota per una testimonianza da parte del coniuge (“mia moglie ha detto che per lei la fedeltà non è importante”) e da parte di una testimonianza *relata refero* da parte di un sacerdote (“mi hanno detto che sua moglie ha detto che per lei la fedeltà non è importante”).

    non c’è stata alcuna infedeltà accertata, ribadisco.

  4. I vecchiacci della Cassazione riescono a stupirmi di sentenza in sentenza, quando sono sicuro che una stronzata più grossa non possono averla recepita, ecco che portano il confine più avanti…

    Cordialità

    Attila

  5. giustizia sia fatta!!! Ma che valga anche il contrario, s’intenda. Che poi… come sarà dimostrabile l’infedeltà? Oltretutto -magari- vecchia di secoli? Una cosa è certa: un troione (s’intenda come termine “unisex”) lo è per sempre! Se uno/una cornifica una volta lo reitererà n-volte fintanto che non lo/la coglierà un disagio senile invalidante! Non credo alla possibilità di redenzione in tutto ciò.

  6. Tanto per specificare, cioè per non fare proprio la parte di quelli che leggono un trafiletto e credono di aver capito tutto, la questione non è così binaria.

    I rapporti tra giudizi dei tribunali ecclesiastici e quelli dei tribunali ordinari si collegano in forza di una serie di norme che disciplinano i rapporti tra Stato e Chiesa un pò come i rapporti tra due stati…ma proprio per semplificare molto, ma molto…
    Quel che è accaduto è che – giusto o meno che vi paia- in base alle regole di diritto canonico il matrimonio in ispecie risultava annullabile, e conseguentemente, è stato annullato.
    Tale sentenza di nullità del matrimonio è stata RICONOSCIUTA da un Tribunale CIVILE in primo grado perchè esistevano le condizioni per il RICONOSCIMENTO di validità della sentenza.
    Il riconoscimento è un meccanismo necessario perchè la sentenza “straniera” possa essere appunto “riconosciuta” come valida nell’ordinamento italiano,il quale, altrimenti, sarebbe del tutto estraneo alla decisione.
    Tale meccanismo è regolato dalle norme sul diritto internazionale privato, da norme comunitarie e dalle norme che regolano i rapporti tra lo Stato e le confessioni religiose, e chiaramente è subordinato al rispetto di una serie di regole procedimental-processuali ritenute fondamentali nel nostro ordinamento,come ad esempio il rispetto del contraddittorio nel processo che ha portato alla sent. di cui si chiede il riconoscimento, la legittima acquisizione delle prove, la corretta integrazione della compagine processuale, etc etc.
    Ora, la sentenza del Trib. civile di primo grado con cui si accertava il riconoscimento di validità della sent. el Trib ecclesiastico è stata impugnata in appello, e la Corte di appello ha NUOVAMENTE reputato legittimo il riconoscimento della validità della sentenza del tribunale ecclesiastico.
    Questa sentenza di appello, è nuovamente stata impugnata in cassazione, e la Cassazione non ha fatto altro che confermarla, reputando sussistenti i requisiti per il riconoscimento di validità della sent. pronunciata dal tribunale ecclesiastico

    Poi, se a voi -tanto quanto a me- sembra assurdo che si possa arrivare all’annullamento di un matrimonio per un motivo del genere, beh, allora vuol dire che probabilmente non siamo proprio dei fan di Santa madre e di certo tipo di regole.
    d’altro lato mi sembra sia un pò il caso di dire “chi è causa del suo mal si pianga”,perchè certo ad oggi non ci obbliga nessuno a sposarci in chiesa col vestito bianco,e fare promesse di cui fondamentalmente – come nel caso- non condividiamo il contenuto.
    Se invece quel che sembra assurdo è che in Italia si riconoscano come valide sentenze di tribunali che applicano il diritto canonico…beh ragazzi miei prendetevela col concordato prima, e con tutti gli altri accordi poi…prendetevela con la vergognosa influenza che la chiesa ha nel nostro ordinamento dai secoli dei secoli, e prendetevela con chi gliela lascia avere, coprendola di un rispetto venerando che in nessuno Stato realmente laico sarebbe giustificabile,
    ma la Cassazione, che per carità fa un sacco di cazzate eh, lasciamola un pò fuori.

    p.s.
    ho semplificato il tutto davvero a dei livelli imbarazzanti, ma il fatto che si parli così senza sapere nemmeno di cosa mi disturba,anche perchè credo che in questo paese certa informazione spicciola sia davvero il principio dei mali.

    bona serata

  7. O cosa ci ‘ombina ir divorzio?
    Un ti sposi, stai cor tu’ bàbbo e colla tu’ mamma, la domenia mangi ‘r cacciucco, ir venerdì ir baccalà co’ ‘ceci, ir tu’ bimbo ti viene a prende’ colla Gòrfe, ti paga ‘r biglietto allo Sciangrillà, ci trombi vando ti pare e se ti galla favaini, c’è l’abbòrto.

    Ovvia, vado a Catechismo.

    Tanto è poìno bòno ‘r cacciucco. Oddio, anche ‘r baccalà co’ ceci, però poi ciò ‘r fiato che mi sa di Norvegia!

  8. In punto di fatto:

    a) il tegame è tale “per tabulas” o per asserzione preconcezionistica, l’hai voluto il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male? O pàgane le conseguenze (chè, voglio dire, dal primo giorno della storia un vorrà mica anche il perdono, vero??);

    b) la donna in quanto tratta dall’uomo (ebraico: ISH-SHA’, cioè “colei che proviene da ISH”, e ISH è l’uomo, uno a zero palla al centro…) gli deve lava’ ‘arzini, fa’ da mangià’, accoglierne rutti e scorregge nonché partorire con dolore e schiaffarsi tutte le sere a bùopillonzi (gli garba? Bòn per lei, un gli garba? Bon per noi);

    c) le mamme di tutte son tegami meno che la mia;

    d) una volta nella vita si può chiamare “tegame” anche mamma;

    e) la donna in quanto tale è tagame in potenza, quindi tutti i matrimoni sono annullabili, certo, prima lo deve di’ la Sacra Rota (e non v’azzardate a scrivere “Ruota” chè vi schiaffiamo una scomunica fra capeccòllo);

    etiam

    cazzibus nostris facimus semper, ingeremus, aliis cogliones rompemus, magna cum supponentia loquimus.

  9. “Magna”, “Làcrimus”… mah, io un ho fatto francese, ciavevo ingrése e presi la mononucreòsi per via d’un ciuccione dato bene proprio quando la maestra ci spiegava il presente de’ verbi regolari che fra l’artro è dimorto difficile.

    Però poi l’ingrese l’ho ‘mparato bene, ascortavo le ‘assette di Kessi ende Sanciaimbènd che mi s’aggrovigliolavano nel Uòlkmen ma ora c’è i ciddì…
    Però ho ‘mparato meglio a dà’ i ciuccioni, tanto coll’ingrése ci si fa pò’o.

    Ovvia, ciò i Testimoni di Geova che mi bussano alla porta per parlà der tema “Credete ancora che cresceranno i poponi sulla terra dopo Armaghèddon??”…

  10. @Mù: si, è una barzelletta… e non la capisce nessuno.

    @Maila: effettivamente dando i ciucciòni ammodo si fa carriera, o tempora, o mores…

  11. No, col temporale un si mòre, bèr mì’ Topèsio, col temporale si sta belli chiòtti chiòtti sotto le coperte che è anche meglio, invece d’andà in macchina a zebà’ che mi tocca tappà i finestrini coi fògli dell’Unità der mi’ babbo (o è la Gazzetta dello spòrte??) e dopo mi resta l’impronta delle cuciture del seggiolino didietro tipo strisciata trasversale sulle mele.

    Ovvia, preparo la valigia, domani vo’ in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo, ma tanto ci si sente lo stesso perché ‘r mi’ bimbo m’ha regalato l’Aipàd cor UàiFài!!!

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