Pensiero Laterale: Misoginia Applicata

E’ sera. Un single vicino ai trent’anni passeggia tranquillo di ritorno verso casa. All’improvviso un dolore lancinante alla nuca, la terra che gli viene incontro, e il suo mondo si spenge.

Si risveglia legato ad una sedia in quello che sembra essere a tutti gli effetti uno studio medico. Di fronte a lui un giovane sulla trentina, abbigliato con un camice da medico, seduto su una scrivania. Di fronte a lui, una pistola. Accanto a lui, una donna vestita in modo casual.

“Bene, sa30a, finalmente ci ritroviamo” –  è la voce del medico che vi parla – “io sono il buon Kaffeine, chirurgo estetico caotico malvagio, e ho deciso di giocare con te. Vedi l’essere umano accanto a me? E’ il mio ultimo esperimento. Devi dirmi se è uomo o donna, ma attento: se sbagli, ti ucciderò. Non puoi ovviamente chiederglielo, non puoi spogliarlo, non puoi toccarlo, non puoi farlo toccare ad altri nè fargli fare analisi. Coraggio, vediamo se sei davvero ignorante in materia femminile come noi lettori sospettiamo da tempo”.

Qui la faccenda si fa pesante: non posso certo battere un chirurgo estetico sul suo territorio, visto che ne so meno di lui. Non posso improvvisare una risposta, corro il 50% di rischio di sbagliare. Agire sul dominio della competenza è impossibile; la casualità mi fa rischiare troppo. Rispolvero la passione per il buon Pensiero Laterale, e faccio un primo spostamento sulla dimensione del Tempo, per guadagnarne, e sullo Spazio.

“Beh, o mio buon kaffeine, sembra proprio che non avrò scelta. Una sola cosa ti chiedo: io prometto di rispettare le tue regole, ma posso portare il tuo esperimento con me? ti farò avere la risposta, e il tuo esperimento verificherà che io non trasgredisco le tue regole”. Il giovane chirurgo ci pensa un po’, sorride, e risponde “bene. Mi voglio fidare. Ma attento: rispetta le regole, perchè come ti ho trovato una volta, ti troverò una seconda! Hai un giorno intero.”.

Le corde cadono dai polsi e dalle caviglie, e il vero problema inizia ora…

Bene. Ecco la seconda parte del post a puntate; ve l’avevo promessa, vi avevo promesso che il protagonista sarebbe stato uno di voi, ed eccoCI qui. La domanda è: come distinguere un uomo da una donna, tralasciando tutto ciò che è “fisico” ed estetico, perchè siete in mano ad una persona che ne sa più di voi e non ha senso giocare sul suo terreno?

Il Pensiero Laterale ci può aiutare; basta “spostare” il ragionamento su altri territori. Non più estetica e fisicità, ma altri elementi. Vi metto i miei pensieri, e vi sfido ad un gioco: trovatene altri!! Per ciascun metodo, indicate anche il “dominio” che usate per trovarlo, come ho fatto io… non siate timidi!

Ah, dimenticavo: il post è dichiaratamente misogino, maschilista e canzonatorio. Se non siete in grado di accettare le prese in giro bonarie e siete delle “spice girls” perennemente a coda ritta, andate su qualche blog a tema e non qui.

Pronti?

Neurologia: ci sono alcuni elementi neurologici di differenza profonda tra uomo e donna…

  • Test del Lenzuolo Maledetto: le donne sono capaci di gestualità complesse sconosciute agli uomini. Portate l’Esperimento a casa, e chiedetele di piegare un lenzuolo con gli angoli. Se ci riesce, è una donna. Se si strozza, è un uomo.
  • Test del Tubetto: le donne sono incapaci di gesti semplici che risultano invece naturali agli uomini. Non è colpa loro: difettano di alcune connessioni sinaptiche. Portate l’Esperimento a casa, e chiedetele di lavarsi i denti: se strizza il tubetto del dentrifricio in fondo, è uomo. Se lo strizza a metà, è donna.

Neuropsichiatria: facciamo leva sulle dinamiche neuro-psichiatriche più profonde…

  • Test del DVD Action Movie: le donne non hanno il concetto di dinamica sonora quando fruiscono di una riproduzione audio/video. Il concetto che un bisbiglio o una conversazione abbiano un volume diverso da una esplosione planetaria è alieno: non ci arrivano, non ce la fanno. Portate quindi l’Esperimento a casa, mettete un bel DVD di azione. Se ogni trenta secondi chiede di alzare o abbassare il volume, è donna. Se vi fa toccare il volume una volta sola, è uomo.
  • Traveling Salesman Problem Test: il concetto di ordine delle donne è squisitamente estetico e decorativo. Se entrate in casa di una donna, troverete che non c’è al 90% dei casi una virgola fuori posto. Se entrate in casa di un uomo, tutti i suoi oggetti vi verranno incontro a salutarvi: il concetto di ordine in un uomo è quello che minimizza la distanza tra l’oggetto e il suo punto di utilizzo (il famoso Traveling Salesman Problem, o TSP, o in italiano Problema del Commesso Viaggiatore). Portate quindi l’Esperimento a casa e chiedetegli di riordinarvi casa in, che so, 12 ore. Se la casa appare linda, in ordine e pulita, ma le padelle sono in camera degli ospiti, l’acqua è nel ripostiglio in giardino e le teglie da forno sono nella credenza in salotto, è donna. Se la casa è il solito merdaio ma potete raggiungere tutti gli oggetti che vi servono con non più di tre passi, è uomo.

Sociologia: non possiamo non trascurare le dinamiche di interazione persona-persona e persona-comunità, vero?

  • Driving Test: uscite dallo studio medico, caricate l’Esperimento in macchina. Le fate guidare tutto il giorno su strade trafficatissime. Se ogni tanto agevola l’immissione in strada di qualcun altro facendolo passare, è uomo. Se invece si francobolla all’auto precedente rischiando il tamponamento pur di non farsi fregare 4,5mt in una coda di 8km, è donna.
  • Shopping/Arguing Test: uscite dallo studio medico, e vi recate con l’Esperimento al supermercato. Fate la spesa declamando, nel mentre girate per gli scaffali, il menù e le ricette che vorrete fare con i vostri acquisti. Se vi trapana i testicoli dicendo in continuazione “ma perchè invece non fai questo? che ne dici se invece di questo prendiamo quest’altro?” e frasi similari, è indiscutibilmente donna. Se parla di altro, qualsiasi altra cosa, o se sta zitto… beh, è uomo.
  • Shopping/Complexity Test: la percezione della donna della complessità di un acquisto è inversamente proporzionale al suo valore. Non è colpa sua: è il risultato di anni di condizionamento sociale. Decidete quindi di festeggiare quello che potrebbe essere il vostro ultimo giorno di vita: “senti Esperimento, io mi compro la macchina nuova, e un fiore da metterci dentro. E li farò scegliere a te”. Se l’Esperimento impiega 5 minuti per scegliere l’auto (tipicamente dicendo “mi dia quella blu col bagagliaio grande”) e tre ore per scegliere il fiore, è donna. Se impiega mezza giornata per scegliere l’auto, esce e coglie la prima margherita fuori dal concessionario, è uomo.

 

Attendo i vostri contributi, forza!