Acidità

Ospedale. Esco dopo una mattinata di visite & controlli, e si avvicina lei. Venticinque anni scarsi. Jeans tattico. Sorriso a 128 denti. Maglietta aderente.

Badge sulla maglietta aderente. Uh-oh.

“Buongiorno salve sono della Associazione Nazionale Tumori!
“Carino! Cosa fate?”
“Un’offerta per i malati di tumore?”

Tendo la manina.

“Grazie tata!”
“Mi scusi, non capisco.”
“Ho detto: grazie! Questo mese m’è arrivato il conguaglio del gas e sa, non è che ho lavorato tantissimo”
“Ma l’off…”

Si ferma. Ferma il disco. Mette in moto il criceto. Capisce. Sbianca.

“Signorina?”
“…”
“Facciamo che le auguro buona giornata, signorina?”
“…si, grazie… anche a lei…”

Inacidisco. Invecchio. Male.

9 thoughts on “Acidità

  1. Stupidi criceti che mettono in moto le ruote ma non sanno fare una risata salva imbarazzo. Maledetti! Li addestrano malissimo! :)

  2. Ormai anche i criceti sono come i medici, sono specializzati in una cosa e se gli chiedi una cosa diversa si paralizzano :)

  3. Bisognerà creare una associazione che tuteli l’ecletticità, perchè a furia di specializzarci iniziamo a dimenticare le cose veramente importanti della vita come saper fare le tagliatelle!

  4. Ehilà, le cellule atipiche ti rendono singolarmente arguto oltre che oculato nelle valutazioni!
    Della serie: non chiedo soldi ma li accetto :)

    Sebbene logorato dall’uso (e dall’abuso altrui), vali molto più d’una miserrima elemosina.

  5. È invero necessario ristabilire il primato oltre che la tutela delle massaie di ritorno; del resto, la sistematicità di alcuni campi dello scibile può risultare ostica e generare frustrazioni.

    Tutta la mia simpatia va ai «cricetini» di primo pelo. Loro è la grazia d’un sorriso autentico (lo stesso che ha incantato inizialmente il nostro egro amico o sbaglio?) la cui spontaneità è preferibile alla “risata” inautentica e cela-imbarazzo degli ironisti forzati.
    Mirabile il congedo beneaugurale del “Nostro”, velato di nostalgia per le buone giornate che si augurano ma che ancora non si vivono… Ma è una contingenza che va vissuta, compresa; non sdrammatizzata a tutti i costi. Talune forme elusive di ironia sono più indisponenti della tanto temuta “gravitas“ (nell’accezione nobile e dignitosa del termine).

  6. I commenti a questo post raggiungono una aulicità che fa rima con epicità. Vi sto cuoricinando tanto!

  7. Non mi sei sembrato affatto acido, semmai molto paziente e autoironico. Anche se in quel momento non c’ero a sentire il tuo tono di voce nè a vedere l’espressione dei tuoi occhi…
    Saluti, Neofanta

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