La Parabola dell’Aspirapolvere

La mia vicina, single, a quanto pare “ha trovato”.

Ha passato un’estate intera a farmi sentire quanto avesse trovato e soprattutto *coff* quanto stesse prendendo: urla più o meno dissimulate a tutte le ore del giorno e della notte. Buon per lei.

Poi ha iniziato a spostare mobili. Credo sia il secondo stadio di ogni relazione: quando passi dallo spostare il bacino a spostare la libreria Expedit dell’Ikea.

Ora passa l’aspirapolvere. Giorno e notte.

Quando siamo allo stadio aspirapolvere, occorre farsi delle domande e darsi delle risposte, mi sa.

9 thoughts on “La Parabola dell’Aspirapolvere

  1. Ciao sa3Xa. Non ho fortunatamente mai avuto vicine sonoramente invadenti da quel punto di vista, in compenso c’è stato un periodo che nella casa di fronte alla mia capitava che copulassero sul balcone, alle finestre e con le luci accese. Ora o sono tutti invecchiati oppure hanno cambiato inquilini.

    Dietro allo spostare mobili riesco a trovare una logica, per l’aspirapolvere riesco a fare solo vaghe congetture di ritorno improvviso alla sigletudine…

    Avrai altro da fare e altro a cui pensare, volevo solo dirti che se tu scrivessi più spesso io (ma credo anche tutti gli altri) ti leggeremmo volentieri più spesso :)

  2. O si tratta di un ritorno alla condizione single, o un’evoluzione a casalinga disperata. Cos’è meglio non so… Che si rompa l’aspirapolvere, forse 😉

  3. ahahhahahahaha…ops pardon….ah ah ah aaaaaaaaaaah

    uhm ma perché la vocale più “gettonata” è la a?

  4. Perchè siamo un paese con una fonìa latina. Se vai oltremanica il suono cambia :)

  5. A tutto c’è una spiegazione. Grazie. Ora scusa passo l’aspirapolvere, canticchiando qualcosa in inglese. Devo esercitarmi ad altre fonìe. denghiù…

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