Donne Impegnative

Attraverso la pur sempre corteggiabile unadicuore sono giunto a un blog decisamente carino, che tratta con uno spirito molto vicino al mio i complicati rapporti uomo-donna: “me parlare donna un giorno”, e tra i tanti articoli ho trovato questo.

 

Perchè vi cito questo articolo? in primissima battuta perchè è condivisibile. In seconda istanza è perchè pur essendo condivisibile, raramente viene condiviso. Perchè diciamocelo, di donne che mi hanno detto “io sono una donna impegnativa, sai?” ne ho trovate tante. Troppe. Perchè di donne che non contente di averci messo il carico da 10 schiacciavano col carico da 11 dicendo “io dò tanto, ma pretendo altrettanto!” ne ho trovate un altro po’.

L’ultima frase, in particolare, è da leggersi “io te la dò, ma pretendo che tu sia pronto a saltare ad ogni minimo input, che tu mi dia retta appena lo desidero, e che tu sia perennemente sintonizzato sui miei cambi di umore che mi autocostruirò al fine di valutare l’impegno che stai mettendo per fartela dare”.

Al che l’uomo dopo un po’ ti manda in culo, logicamente, e puoi finalmente andare da un’amica a dire “mi ha lasciato perchè preferisce donne poco impegnative, quello smidollato!”. Mentre magari, più semplicemente, gliele avevi messe in un pestello da erborista e li’ battute col martello pesante fino a che lui – povera stella – ha preso e se ne è andato.

 

Meditiamo, meditiamo. Ora che ci penso, qualche volta mi è scappato uno “stare con me non è facile”… voi? avete mai vissuto da vicino situazioni simili?

17 thoughts on “Donne Impegnative

  1. Più che altro occorre chiedersi come si possa risultare desiderabili se subito ci si pone come impegnative. Ok, è onesto mettere le mani avanti in questo modo, ma non è certo pagante.

  2. premetto: non ho letto tutti i commenti lasciati al post citato, e pure il post l’ho letto con una certa nonchalance (mi scuso, ma certi discorsi iniziano a volarmi sulla testa)…
    Detto ciò vengo al dunque e elenco il mio listino di “credo”:

    a) tutte le persone al mondo sono impegnative
    b) tutte le persone al mondo desiderano essere amate anche se sono impegnative
    c) gli uomini sono orrendamente impegnativi, solo che spesso credono di no e perciò si comportano come se stare loro accanto fosse generalmente più semplice che stare accanto ad una donna, cosa che generalmente fa incazzare la donna portandola a cercare di sollevare agli occhi dell’uomo la questione, cosa che, a sua volta, è interpretata dall’uomo come un “mi sta rompendo i coglioni”.
    d) le donne sono orrendamente impegnative, spesso ne sono consapevoli e mettono le mani avanti pensando che così facendo si risparmieranno la bega di uomini che prima o poi diranno loro che sono delle rompicoglioni quando invece stanno tentando di far loro capire quanto certe cose siano più complicate di come si percepiscono. Morale: sono delle rompicoglioni praticamente dall’inizio e questo non le risparmia dal trovare uomini che, tutt’al più, le tollerano cmq, ma raramente le ADORANO per questo.
    Fraintendimento pater dolorum.

    d) propongo di avanzare una questione leggermente diversa:

    Ma perchè vogliamo stare con qualcuno se allo stesso tempo non desideriamo affatto alterare lo status quo?

    Voglio dire: nessuno ci costringe ad intessere relazioni, nessuno costringe nessuna donna a stare con un uomo che non la soddisfa come vorrebbe, nessuno costringe nessun uomo a stare con una donna che “gli rompe i coglioni”. Ora: è piuttosto evidente che in qualunque RELAZIONE è più o meno inevitabile che si creino, però, queste dinamiche, perchè – fortunatamente, temo- siamo diversi, e dunque abbiamo anche bisogni diversi, in momenti anche diversi, manifestati in modi diversi.
    il Bello, il Poderoso, il Nuovo, dell'”entrare in relazione” dovrebbe essere proprio la disponibilità ad accettare ANCHE QUESTO, GIOIOSAMENTE.
    Si, sto con te anche perchè sei orrendamente impegnativo. Si, sto con te anche perchè mi rompi i coglioni.
    Sennò potevo tranquillamente staremene da sola/o.

    O siamo davvero tutti così romantici da pensare ancora alla tenera storia delle dolci metà perfettamente coincidenti che si capiscono al volo su tutto, si completano a vicenda, non si sforzano mai perchè ogni condivisione tra loro riesce perfettamente naturale?
    Avanti.
    Romantica lo sono anche io, ma qui iniziamo a partire per la tangente.

    E allora perchè invece che seguire questa banale intuizione (Sto con TE perchè VOGLIO che mi si rompano i coglioni, perchè VOGLIO l’impegnativo, perchè NON VOGLIO lo status quo), cerchiamo tutti l’incontro meravigliosamente soddisfacente, quello che non ci chieda fatica, quello che ci venga tanto comodo come ci viene comodo essere sè?
    perchè cerchiamo l’ALTRO se in realtà non vogliamo ALTRO, ma solo qualcuno che ci permetta di essere noi stessi indisturbatamente?
    Non è un filino velleitaria, come pretesa?
    Non solo VOGLIO ESSERE ME, ma voglio essere ME CON TE.
    Hai detto niente.

    Perchè non cercare, con una puntina di realismo in più, di capire che 1+1 NON è uguale a 2?
    che il 2 richiede qualcosa di diverso da 1+1, ovver sarebbe la disponibilità di entrambi gli 1 a PERIRE, in vista del 2? e, così facendo, anche a TROVARSI nel 2, ma non più come 1?

    Va bene, basta. la tiritera numerica ha annoiato anche me.
    Concordo sulle conclusioni però.
    Meditiamo, che ce n’è bisogno.

  3. mah. io son rimasta al “pur sempre corteggiabile unadicuore”. Adesso mi ripijo, poi magari leggo fino al punto, eh.
    😉

  4. mi son riavuta 😀
    allora.
    devo fare il mea culpa, perché di simili dichiarazioni me ne sono scappate più d’una. così come (più d’uno) son scappati i malcapitati corteggiatori. ma adesso sono guarita e quindi mi posso mettere pur’io sul pulpito 😉
    concordo con mabh anche stavolta, solo che in fase di conoscenza, esordire con “sono una persona impegnativa” è un filo troppo scioccante per ambo i sessi. non mi è mai accaduto, ma volendomi immaginare nei panni di destinataria del messaggio “sono un uomo che da’ molto e pretende molto”, mi verrebbe da scappare persino a me, che di dare mi sento anche pronta, ma che messa davanti a una specie di scalata, il fiatone me lo farei venire per scappare a gambe levate e non certo per arrivare alla conquista di una cima che ancora devo vedere se mi piacerebbe scalare.
    oltre a questo, poi, una persona che deve autoproclamarsi in qualsiasi modo, che sia impegnativa, superficiale, egoista, simpatica o vattelappesca, a me già scoraggia a prescindere. non mi vanno né su né giù quelli che “io son così, io son cosà. mi devi prendere da qua e non da là”. e lasciati conoscere, lasciati scoprire (e taci, aggiungo io), che diamine!

  5. Sai Sa30a, potrei banalizzare dicendo che ha ragione Mabh, di solito è quasi sempre così, ma non è del tutto giusto, lei ha il giusto punto di vista, il giusto punto di vista di una donna.
    Io invece ti do il mio.
    Penso un po’ che tutti siamo impegnativi, ma perchè dirlo?
    “Sai io sono una donna impegnativa!”
    “Bene, io invece tendo a travestirmi da Bat-Man” penso che sia una buona risposta.
    Alla fine cosa vuol dire? Nulla vuol dire, è semplicemente una manifestazione di pigrizia.
    “Io voglio un rapporto ma non mi voglio mettere in gioco, ne scendere a compromessi, perchè sono impegnativa”
    “io sono una fottuta scassa coglioni ma dò molto”
    Perchè quelle che non frantumano il cazzo non danno molto?
    Tutte e tutti siamo immensi rompiballe.
    Claro, fine.
    Sai le donne sono un po’ come la mia moto (non il contrario), la mia moto decide lei quando andare, quando partire, quando fare un po’ quel cazzo che le pare.
    E te lo dico da esperto, nel senso, quella bastarda la smonto pezzo per pezzo minimo una volta all’anno, eppure per esempio, l’anno scorso ha smesso di andare, ha deciso così, l’ho smontata e non aveva apparentemente nulla.
    L’ho rimontata, e dopo un mese ha deciso di rimettersi in moto.
    La porto dal meccanico? Neanche per sogno, a quella moto ci penso io.
    Come per la mia moto alle volte le donne vogliono attenzione, vogliono che tu ti dedichi ai loro problemi.
    Il segreto sta nel trovare il giusto equilibrio: la moto parte, bene, la moto non parte, bene lo stesso, chiudo il garage ed esco in macchina.
    Ecco il segreto.
    Non sei obbligato ad andare in moto se la moto non vuol partire.
    E allora se è impegnativa e hai voglia, mettici le mani dietro, sporcatele di olio e accertati che la moto sia a posto, usando il metodo dei migliori meccanici: ascoltala.
    Se sembra tutto ok, ma lei non parte, chiudi il garage e torna dopo un po’, qualcosa sarà cambiato.
    Un abbraccio

  6. D’accordissimo con Mabh e d’accordo pure con Tom. Non siamo costretti a stare con qualcuno che non ci va di frequentare e soprattutto non siamo costretti a giustificare la rottura (inevitabile, dato che non ci si va di frequentare) attribuendo rompicoglionismo/impegno eccessivo/fatica etc… Non era per noi, punto.
    E’ anche vero che ciascuno, in fondo all’animo (o anche manifestamente, come nel mio caso), si sente straordinariamente unico e inimitabile e che le proprie qualità siano talmente inarrivabili da ritenere scandaloso e assurdo che il nostro ex ci preferisca qualcuno che immancabilmente non può neanche lontanamente essere paragonato alla nostra eccellenza. Da qui scatta un’operazione stronza ma dolorosissima e necessaria: dover riscontrare veri o presunti deficit di discernimento del nostro ex che l’hanno portato a mettersi con qualcuna che è, DEVE ESSERE PER FORZA, peggiore di noi. E’ una forma di protezione e anche di autostima, via!

  7. sapete una cosa? a me giulia b. sta decisamente sui cogli@ni. Intanto lei ha sempre le risposte giuste a tutte le domande, lei è l’unica donna degna di tale nome che ha il sacrosanto diritto di giudicare tutte e far loro presente che sono delle sfigate che non riescono più a farlo drizzare al loro uomo,mentre lei è intelligente e comprensiva, sa stare al suo posto, conosce i suoi difetti (non li nomina quasi mai però mi pare). Cioè? ma chi caspita (avete capito tutti che non volevo scrivere caspita) ti credi di essere? Non credo nelle arpie, non credo nelle stronze cagaca… credo nelle persone melodrammatiche, quelle un po’ centrate su loro stesse che credono che l’universo giri intorno a loro soltanto… credo che quando non una storia non va più, sentire di non essere più il motore dell’attrazione sia piuttosto devastante…ma come avete già detto è una questione di equilibri…se la moto non va, la lascio lì un attimo, non vado a prendermene un’altra… E poi vogliamo dirlo, se uno ti molla provare rancore e sfogarsi deve essere un delitto veramente grosso, cioè Hitler e gli sterminatori razziali chi sono al nostro confronto? Sfogarsi esagerando un attimo e frantumare l’anima ai nostri amici sarà giudicato presso il tribunale dell’Aia d’ora in avanti…
    Poi che vi devo dire, magari io sono parziale, non ho mai detto a nessuno sono impegnativa, a volte ho pensato ho paura di farti male, ma non l’ho mai detto, sapete perché? perché non sono presuntuosa e credo che uno si mette in gioco con me lo fa per i suoi motivi e se non sa lui quello che sta facendo che devo fare? dirglielo io?

  8. Secondo me uno/a che dichiari “sono uno/una impegnativa” sta cercando di aumentare le possibilità di fare conoscenza con una persona realmente interessata ,cioè che “si impegni”… almeno nei pressupposti, (poi ci si conosce strada facendo e ognuno è libero di cambiare idea, per carità) per evitare di ritrovarsi dopo pochissima strada con un qualcuno che si giustifichi con un tristissimo e banalissimo “sai, ho una vita incasinata”, segno e sintomo di scarsissimo interesse nella suddetta relazione… scusate l’eccesso di superlativi…

  9. Secondo me una che dice “sono una impegnativa” non può non pensare al sinonimo “sono una rompicoglioni”. Scusate ma voi donne cosa pensereste di uno che vi dice “sai sono uno impegnativo…”? Che significa? Che crei casini? Che vai a letto tardi tute le sere? Che non sai cosa aspettarti? Che hai le voglie? Che hai le paturnie? Ma per favore… Come sempre (per esperienza) adesso se una mi dice “sono impegantiva” le rispondo “be allora ci vediamo quando lo sei un po’ meno (impegnativa). Che vorrei anche rilassarmi ogni tanto”.

  10. L’ho detto al primo appuntamento. Di solito allo scopo di far ritirare il corteggiatore. Perchè è così evidente che dirlo significa “Guarda, Tesoro, secondo me non sei all’altezza” oppure “Non ho voglia -IO- di impegnarmi, perciò faccio battere TE in ritirata”.
    E’ un po’ la variante di “Non sei tu, è la mia vita che è incasinata”.

    E poi l’ho detto durante la relazione, quando invece ho fatto presente che “se non ti va bene, io sono disposta a scendere a dei compromessi… ma se anche tu non fai qualche passo verso di me, allora puoi farlo verso…ahem… la porta” :)

    Siamo tutti pieni di difetti. Eppure, evviva il luogo comune, noi donne rimaniamo le uniche rompicoglioni e gli uomini gli eterni bambini. Ci sta. Eccome se ci sta. Ho sempre pensato che i luoghi comuni nascano da un fondo di verità.
    Ma se stiamo insieme è perchè, forse, ci andiamo bene così. Perchè senza di noi che siamo rompicoglioni, voi diventereste tutt’uno con la TV e la partita di calcio (scusate, se devo usare i luoghi comuni, lo faccio fino in fondo) e senza di voi che siete eterni Peter Pan, noi non sapremmo a chi raccontare le fav… ahem, no, ci dimenticheremmo una parte divertente della vita :)

  11. Se essere impegnativa significa essere sfrantecaminchia, io non ho neanche bisogno di dirlo.
    La mia reputazione mi precede.
    E però, nonostante ciò…

  12. Mah, col senno di poi non capisco perché bisogna sempre complicare le cose semplici… “sono fragile”, “sono impegnativa”, “sono seria” e altre amenità del genere, in realtà (diciamocelo) vogliono semplicemente dire “non ho carattere”, “sono viziata” e “sono bigotta”. Ora, se non vogliamo farci del male, donne così è meglio che aspettiamo che crescono… Magari diciamoglielo anche: ovvio, al momento riceveremo una rispostaccia, ma persa per persa secondo me invece alla lunga…
    Tanto una può avere tanti pregi, ma ci sono difetti su cui non si può sorvolare: il tritamento di palle è uno di questi.
    Cordialità.

  13. Aggiungo: ma allora come fa gente senza carattere, viziata e bigotta a “sopravvivere”? Ma è molto semplice: trovano un fesso ancora più senza carattere (e questo vale per tutti e tre i casi). D’altronde finché la gente pensa che basta un bel fisico o un viso carino per riuscire nella vita (e zerbini che gli danno ragione) non se ne esce…

  14. Marcus, il problema è ben più ancestrale: la gente pensa che basti stare in coppia per riuscire nella vita. O che comunque sia uno status irrinunciabile per la realizzazione personale. Robe da pazzi.

  15. @Brownprincess
    “La gente pensa che basti stare in coppia per riuscire nella vita. O che comunque sia uno status irrinunciabile per la realizzazione personale.”
    Si, è roba da pazzi. Sicuramente la maggior parte lo credono un punto di arrivo: intanto è un punto di partenza, mentre per molti è un arrivo alla frutta…

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