Se le cose le cerchi, non capitano!

Spendo due parole sulla frase classica che ti viene sempre rivolta quando ti senti solo:

“Ma che vuoi che sia, non ti preoccupare, tu ora non ci pensare e goditi la vita, che l’amore arriva quando smetti di cercarlo”.

Ora tiriamo fuori un filo di razionalità e analizziamo questo mantra nei dettagli:

“Ma che vuoi che sia, non ti preoccupare”. Già l’incipit è da prendere il malcapitato – che magari poverino voleva aiutarti, sinceramente, solo che non va oltre il luogo comune – che te l’ha detto e picchiarlo forte forte sulle nocche. Sono qui che mi smonto a pezzi e mi rimonto ogni giorno per vedere se mi trovo una forma e una dimensione, e un “che vuoi che sia” è quasi un insulto alle mie traversie.

“Tu ora non ci pensare”. Se ne fossi capace, non starei male, non ti pare? e se ne fossi capace sarei come minimo un superficiale, financo un avventato o un autolesionista perchè quando capitano certe esperienze vanno metabolizzate e digerite.  “Non ci pensare” è una frase per superficiali, per quelli che si pongono al di sopra di ogni possibile margine di errore e si autocondannano a ripetere in futuro gli errori del passato… chè la storia è maestra, ma se ti firmi una giustificazione fasulla per non venire a scuola, sarà dura che ti insegni qualcosa.

“Goditi la vita”. Nei limiti del possibile ci si prova, ci si riappropria degli spazi, degli interessi (nel mio caso anche del mio corpo, ma la questione è lunga e la tratterò più in avanti), ma è un godersi la vita diverso. E le domeniche passate in solitaria a guardare il cielo terso del pomeriggio sono lì per ricordartelo.

“L’amore arriva quando smetti di cercarlo”. Ecco, lì c’è da ruggire. Lo posso dire con un forbito eloquio francofono? caz-za-te. Per me è come dire “ma si, la vincita al supernalotto quando smetti di giocare arriva”, il che cozza profondamente con la mia formazione matematica e contro ogni logica e buon senso. L’amore arriva quando arriva, fin lì ci possiamo stare, ma tenere gli occhi aperte, le orecchie dritte e i sensi vispi di certo aiuta. C’è una sottile differenza tra guardare il mondo intorno a sè e partire in pieno regime di pesca a strascico, cosa che del resto non sono neanche capace di fare.

 

Ecco, chiusa la trattazione, torna tutto, c’è una logica, c’è una certa coerenza di pensiero. Suppongo che possiate essere tutti d’accordo. Tutto quadra, nevvero?

Allora qualcuno mi spieghi, cortesemente, il motivo per cui appena faccio la promozione col mio gestore telefonico per rispondere ai tanti sms che ricevevo a basso costo… la gente non mi scrive più. Ma proprio più, eh? Basta predisporsi alla comunicazione, ed ecco che sparisce… ossia, se le cose le cerchi, non capitano più.

Il destino alle volte ha un forte senso dell’ironia nel dirti “guarda, qui comando io”.