…bestia per natura o per selezione?

Avrei prefigurato una settimana di interventi sul blog “leggeri”, per far da contraltare a quella che nella vita fuori dalla Rete è una settimana pesante. Però c’è un episodio su cui rimugino da ieri, e passato lo shock emotivo, merita una riflessione più distaccata. Oggi finalmente ci riesco, e la lascio qui per voi.

Notaio. Definitivo passaggio di consegne della casa alla gentile (“Gamma”, nella nomenclatura di questo blog), che fa il suo bravo atto, porge il danaro, il notaio mi saluta, io saluto lui, lei e lei… no.

Silenzio. Un assordante silenzio, senza neanche alzare gli occhi in risposta.

 

Li’ per li’ è montata la rabbia. Una rabbia profonda, perchè se ho diviso otto anni della mia vita con te, almeno un saluto nel momento più doloroso per me potresti gentilmente darmelo, evitandomi l’umiliazione di salutarti a vuoto di fronte al notaio. E se non altro, dopo otto anni – i migliori della mia vita? – un saluto lo merito, sennò sei davvero una bestia. Anche perchè non è che mi hai cacciato di casa perchè ti ho sfondato di corna e trucidato la famiglia: me ne vado perchè ti sei rotta, punto.

 

Ma l’interrogativo che mi è nato è diverso. Sulla bestialità della persona credo ci sia poco da disquisire. Il problema però è… sono stato io, incapace a rendermi conto di certi segnali “prima” di compromettermi con una vita a due, o è  la vita a due che logora le persone e le desensibilizza? intendiamoci, lei un campione di empatia non lo è mai stata, ma secondo voi… cosa può essere che rende le persone capaci di gesti del genere?

Quanto e come una vicinanza profonda poi genera una lontananza abissale, a giochi chiusi? io sto restando sempre più meravigliato di come tanto si è vicini prima quanto lontani poi. Non chiedo niente, per carità, conscio che avere una persona che opera un taglio netto facilita la guarigione. Però il rispetto e quel minimo di delicatezza, ecco, mi pareva compreso nella paga sindacale.

Sbaglio?