“ma figurati se io…”

Sono grato al buon Bongio per questo spunto su un vecchio post, in cui enuclea con delicatezza un problema alla base di molte coppie e, ve lo dico con franchezza, alla base di molte singletudini.

Il “figurati se io”, vero anatema in grado di distruggere coppie con un grande potenziale… con un semplice giochino da bambini, che si spiega all’asilo, ma diventa difficile da comprendere se praticato da adulti. Il “figurati se io”, ossia la perversione ultima (altro che stanza delle punizioni!) del “do ut des”, un modo di intendere l’amore che stride in modo importante con la mia teoria della “coppa vuota“.

“Figurati se io lo chiamo per primo. Mi deve cercare lui/lei!”

“Figurati se faccio il primo passo per riconciliare questa discussione. Ho ragione, si deve muovere lui/lei!”

Sono tutte frasi che nascono da uno stesso concetto, da una sorta di “idea socratica” dell’egoismo, e si possono declinare in mille situazioni della vita… ma sono figlie dello stesso modo di concepire i rapporti, di chi si pone su un piedistallo e “elargisce dietro compenso”, dove il compenso sono energie, attenzioni, alle volte umiliazioni o sacrifici non dovuti, e l’elargizione è semplicemente della propria persona. In pratica – e perdonatemi il raffinato francesismo – è un comportamento tipico delle puttane emotive: tu mi dai, io mi do’ (e ovviamente si paga in anticipo), ma senza che ci siano coinvolti dei soldi. Solo le tue energie, il tuo amor proprio, la tua dignità, te stesso. Non la tua busta paga.

Mi perdonerete un accenno di maschilismo, ma temo che questo comportamento sia più femminile che maschile, con le donne più “viziate” dai primi 15 anni della loro vita relazionale in cui avevano il coltello ben saldo dalla parte del manico, erano loro che sceglievano sempre e comunque.

Quando le donne passano i 35, la bellezza fisica scema, l’orologio biologico rintocca campanelli pesanti, l’approccio della coppia passa dal “me l’ha data” al “siamo stati insieme”, perchè c’è una diversa maturità e una diversa prospettiva. E le donne che restano ancorate a questa figura sono destinate a rimanere al palo, a meno che non trovino un uomo molto paziente o molto “bovino”.