Mai offrire aperitivi

“…e insomma, a che ora stacchi?”
“alle sette e un quarto, perchè?”
“No, pensavo di offrirti un aperitivo, ma visto che l’ultima volta che ti ho offerto un cioccolatino non mi hai parlato per un mese, forse non è il caso!”
“no, figurati, non è per quello…”
“…?”
“…è che stasera a casa c’ho il polpettone, e mio padre ci resta male se non gli faccio la festa.”

 

Come si fa a non adorare le donne? Mi sto impegnando ad essere omosessuale, ma di fronte a lampi di genio come questi mi rendo conto che ho ancora tanto da imparare.

29 thoughts on “Mai offrire aperitivi

  1. Che tatto vero?
    Le donne sanno essere straordinarie… con un tocco riescono a essere così… non so, non mi viene nemmeno il termine… :-)

  2. ….aveva il polpettone a casa…..e che polpettone !!!! :-)

    è risaputo ormai….le donne sono dei geni incompresi!!!!

    forza e coraggio…la palla gira per tutti…

  3. @marcus: io lo saprei, ma rischio di risultare _indelicato_, ecco :-)

    @kaffeine: già me lo immagino che polpettone che l’aspettava :) e il babbo dietro a dirle “oh, piglialo tutto sennò ci resto male, eh?”

    Sapete una cosa? mi dispiace che non abbia preso l’aperitivo con me. Non perchè perdo una occasione copulatoria, ma perchè una così è una maestra di vita. Quante cose avrei imparato!

  4. beh…ad una che non ti parla per un mese dopo che le offri un cioccolatino, io l’aperitivo non l’avrei offerto proprio!!
    Però non si sa mai, questo periodo sto rivalutando gli effetti di una corte serrata, forse che forse, quando uno “ti lavora ai fianchi”, alla fine qualche risultato lo ottiene (non sempre, io sto ancora valutando!).
    Comunque chissà, magari col tempo scopri che la storia del polpettone non era una balla…dici che credo troppo alle favole??:)

  5. Chiara, non è che la sto corteggiando. Ne sono psicologicamente incapace, proprio per i miei problemi di timidezza. Ma sono curioso, curioso come una scimmia, specie per quanto riguarda le persone.

  6. No, ma secondo me è troppo triste sta faccenda del polpettone per essere una mussa (tradotto: una balla)! Poteva dire che doveva andare a mangiare la pizza con amici… ma il polpettone.. Quindi, alla luce del fatto che potrebbe aver detto la verità.. guarda il lato positivo… è una legata alla famiglia e pur di non dare dispiacere al babbo rifiuta l’offerta di un buon bicchiere di vino..pazza..

  7. per corteggiare una donna mica ci vogliono i fiori o i violini: già il fatto che le dai attenzioni, le parli e le fai capire che vorresti conoscerla meglio è già sufficiente, almeno secondo me. Guarda, con tutta sincerità se anche tu fossi un mostro io un aperitivo con te lo prenderei perchè sei troppo simpatico..e se una non coglie questo particolare…mangiasse i polpettoni tutta la vita! ciao

  8. certo che a volte ce la mettiamo tutta per sembrare cretine :-)
    e nel frattempo diamo, elegantemente, dell’imbecille all’invitatore di turno.
    gambe in spalla e fuggire più veloce possibile da una così.
    altro che maestra di vita!!
    😉

  9. No..dai, non ci posso credere, dimmi che te la sei inventata, please!
    Mica siamo così tanto stupidine! E comunque, ragazze come me devono scontare la stupidità di risposte così, ma a tutto c’è un limite, sembra oramai una guerra persa contro il tatto, la buona educazione, e un minimo di intelligenza..sob!

  10. Sai con donne così ho pensato anche io a diventare omosessuale, ma dopo circa 0,32 secondi avevo già deciso… ma quanto bello è portare una donna all’estasi?

    Anyway vi fo’ una citazione: “le donne, non puoi stare né con loro, né senza di loro” (vediamo se sapete questa chi la dice). :-)

  11. E vabbé, ma allora te le cerchi!
    L’altra volta hai fatto la figura dello sfigato arrossendo per un cioccolatino.
    Stavolta hai fatto la figura dello sfigato rancoroso, che se l’è presa dopo la storia del cioccolatino.

    Vuoi invitare una per l’aperitivo? Bene, invitala all’aperitivo. Lascia perdere che non ti ha parlato per un mese. Anche perché le donne son fatte di fondamentali contraddizioni primarie: “Lui pensa che sono così? Allora gli devo dimostrare che sono cosà!” e per dimostrarlo si comportano proprio “così”.

    Tanto per riprendere il filo dalla volta scorsa, magari lei era lì che si lamentava fra se e sé: “eppure quel pelatone deve avere una fava così… peccato che sia andato tutto in fumo” (con prodigiosa applicazione di bispensiero tipicamente femminile: sei non ti ha parlato per un mese, non gliel’ha mica ordinato il dottore!) e tu arrivi, provvidenziale, a ricucire una situazione che si credeva persa, ma te ne esci con quella recriminazione “non mi hai parlato per un mese”.
    “Eh? Cosa? Ma come si permette? _IO_ non gli avrei parlato per un mese?!?!?!? Io non sono così! E’ tutta una sua invenzione! Questo affronto è intollerabile… non gli parlerò da qui a Natale prossimo!”

    Ci vuol pazienza e tanta scaltrezza…

    Comunque mi resta un dubbio: a casa di lei il polpettone lo fa il babbo? Ma quanti hanni ha (lei, non il babbo)? Che ci fa ancora col babbo in casa? E le stira anche?

  12. CMQ è incredibile, a volte sembra di sparare sulla croce rossa… ma come si fa? Il polpettone…

    E imho ha ragione LYS, sembra appunto che ci hai pensato su un mese (che può essere, ma non si dice). Le donne di solito con queste cose si spaventano, sa di maniaco…

    Ma lei niente? In un mese non ti ha calcolato per nulla? Sai va bene essere intraprendenti, ma se rotto il ghiaccio se una non ti manda un minimo di segnale è meglio lasciar perdere (parlo per esperienza of course).
    Per curiosità ti sei tolto lo sfizio, ma ti è andata ancora male? Molla il colpo. Ma tu non evitarla, in ogni caso se la incroci salutala. SE ci tiene un attimino tocca a lei. Saremo mica sempre noi a dover fare figure di merda…
    bye by marcus_cn

  13. Tu, a modo tuo, mi ricordi tanto me.
    Diciamoci la verità, la tua sarà pure curiosità, però fondamentalmente è una curiosità masochista.
    la vera questione è: ma perchè cazzo sono curioso di una che non mi caga?

    ehh si, sicuramente, ha tante cose da insegnarti…
    però ti cambio il cannocchiale:tu davvero vuoi imparare a comportarti così? credi ci sia qualcosa di pregevole, nel comportarsi così?
    perchè a me, onestamente, fa invece un pò tristezza.

    Poi guarda, a spezzar lance, ti dirò pure che secondo me la storia del polpettone è una verità.
    Che lei non ti porta nè rancore nè altro.
    Che semplicemente se le regali o no un cioccolatino non le cambia la vita, come non le cambia la vita parlarti o meno per un mese, o bere o no l’aperitivo.
    Si chiama indifferenza.
    Guai seri a reinterpretarla come un segnale di qualcosa.
    l’indifferenza è un sentimento meravigliosamente puro e, fondamentalmente, onesto.
    siccome è un sentimento di cui in generale ci si vergogna un pò -è come dire che vivi senza porti il problema di cosa ciò produca nel mondo, egotisticamente- si fa fatica ad ammettere di provarlo e dunque ci si autonarra stronzate su come in realtà non sia questo, ma di volta in volta qualcos’altro…il pensiero del momento, la nonna malata, il polpettone, la sindrome premestruale, il coito interrotto, e via dicendo.

    il punto è che bisognerebbe raccontare e raccontarsi meno cazzate.
    Lei non ti caga perchè non le interessi abbastanza.
    Te te la caghi perchè, purtroppo, ti stai ancora dedicando a costruirti un’autostima degna di questo nome.
    Il resto è aria.
    Quando ti sentirai pacifico come un uovo sodo sono sicura che chiuderai il blog, comprerai cioccolatini a chi li vuole, e aspetterai che ti venga chiesto, prima di piovere come manna dal cielo.
    Insomma interiorizzerai il vecchio motto delle nostre sagge nonne : FATTE CERCà.
    Dare quando si ha bisogno di ricevere è una pessima tecnica.
    Te lo dice una collega.

  14. no no!!!!! A me succede!!!! Se non arrivo a casa a cena dai miei negli orari e modi stabiliti poi ci rimangono malissimo giuro! Da quando vivo da sola ne fanno tragedie, perché ci vediamo poco tempo…. Se fossi in te io farei statistica con una terza proposta, se rifiuta pure quella comincerei a pensare che allora è una persona veramente crudele che non si fa scrupoli ad usare i genitori come alibi: è una cosa molto, molto brutta!

  15. @Mabh: ma chi sei? 😉 complimenti per quello che hai scritto!!
    Mi verrebbe quasi da ringraziarti, anzi, dato che ci sto grazie proprio!! 😀

  16. :-) :-) non riesco a fermare le risate. Mi stanno guardando in ufficio come se fossi una pazza. No dai Sa30a può essere solo la verità perchè a raccontare una palla del genere si può solo scoppiare a ridere a metà parola “polpettone”.
    Io voto per il terzo tentativo. Così possiamo capire cosa il piatto forte della madre :-)
    E comunque un applauso per Mabh (uomo o donna?), è profondamente vero quello che hai scritto

  17. @mabh
    Complimenti: colpito e affondato… ci sono passato pure io in quella fase lì (dare per ricevere). Infatti non ha reso, e dubito che renderà mai….
    Un punto +.

    E’ che le donne c’hanno una marcia in più. Sopratutto quelle carine, quelle che non devono chiedere. Infatti è verissimo il “fatte cercà”. Si ma come?…..

  18. Stai all’occhio da Mabh, è pericolosissima.
    E comunque, salta in sella, sgasa e mandala dove deve andare, fatti un Guru, fatti la Carrà come Guru.

  19. Urca che puntata questa!…dal polpettone in poi mi viene una gran voglia di scappare nella direzione opposta senza mai guardare indietro.
    Prima ciliegina : “Run for your life” (The Beatles)

    invece.

    non sono d’accordo con mabh! See your point, ma penso che il cammino per costruirsi un’autostima non finisca mai, non e’ come un puzzle che quando lo completi, lo appendi e poi basta-chiuso-ciao . Secondo me non e’ che uno diventi “uovosodo” e buona li…. E il gesto del cioccolatino non e’ NON “sentirsi pacifici” – si chiama interazione con gli umani intorno a noi.

    Ok, sono d’accordo che arrivare ad essere “uovosodo” e’ importantissimo, ma occhio a non scivolare nella parte di quello che si sente arrivato, anzi per dirla tutta, secondo me la teoria del farsi cercare e’ infantile, arrogante e anche un po da robustistronzi. Troppo facile!
    Per come la vedo, anche se mi posso sbagliare, e’ importante dare tempo e attenzione, tenendo presente che abbiamo sempre la scelta di filtrare e non regalare alla prima pazza che capita il ruolo da primadonna protagonista dei nostri pensieri.

    sa30a : il mio punto. se qualcuno vicino mi fa un sorriso o mi da un minuto di ascolto o un cioccolatino mi puo’ cambiare l’umore e migliorarmi la giornata.
    Ed e’ possibilmente contagioso. Magari io faro’ la stessa cosa con il mio prossimo, invece di tenermi sulle mie ed essere indifferente.
    Smettere di essere carini non vuol dire che poi ti vengono le donne a fare la fila sottocasa per cercarti. Non cambiare questa cosa, nonostante I polpettoni e le pazze :)
    Saro’ in delirio, ma credo che L’indifferenza sia una Brutta Bestia.
    E se ognuno di noi facesse un gesto carino ogni giorno, al di la di come va a finire, in giro ci sarebbero molte piu’persone molto meno scontrose.

    Ciliegina finale “Be the change that you want to see in the world” (Gandhi)

  20. Stop! Domanda.
    La gentile fanciulla a chi doveva fare la festa? Al padre? Al polpettone? Ma il polpettone è inteso come cosa che si mangia, o è una persona? E’ il padre?
    Io non ci ho capito niente. Secondo me ha messo in fila una dietro l’ altra delle parole a caso, stile generatore automatico.
    Avrebbe anche potuto dire: “Mi dispiace, ma stasera a casa ho la mattonella, e il gatto ci resta male se non gli faccio l’ ombrello.”

  21. Accidenti come vi appassionate tutti quanti :-)

    @dali: ma guarda, credo anche io che questo polpettone esista… e non mi sono permesso di trarre giudizi su di lei. Magari il vino non le piace. Magari non le piaccio io. Magari so assai. Però di certo la faccenda ha del comico :)

    @chiara: il corteggiamento forse è altro, e non ne sono precisamente capace. Però la curiosità sono abituato a manifestarla, ecco… io il corteggiamento lo faccio “post”, non “pre”. Forse perchè post mi sento più libero e accettato, e mi muovo per voglia e non per protocollo.

    @Lia: ma dai, cretine non saprei… di certo diverse da me. Sarà perchè io sono zoccola, ma a meno di grosse sgradevolezze se una persona mi invita per un aperitivo io ci vado. Oh, beh, non sono tutti come me.

    @lys: ci sta che tu c’abbia ragione, il “bispensiero femminile” la fa da padrona. Così come il fatto che probabilmente a ‘sta cosa ci ha pensato e ripensato, perchè il giorno dopo m’ha salutato tutta sorrisi, valla a capire. Ad ogni modo la trota è data per i venticinque, una laurea (inutile, ahilei) nel cassetto, e residente stabilmente presso i genitori con indipendenza economica da 400€/mese.

    @marcus et al: quello ceh sfugge a tanti è che non le sto facendo la corte, anche perchè non ne sono proprio capace :) l’ultima volta che ho provato a far la corte a una ha capitolato solo quando mi ero talmente rotto i maroni che ho iniziato a prenderla selvaggiamente per il culo… e non si trattava di una ragazzina, ma di una donna che aveva passato i quaranta. Quindi non c’è alcun “colpo da non mollare”, anche perchè il contratto che aveva qui le finisce lunedi’ quindi o mi canta la serenata sotto l’ufficio o non la vedo più.

    @xanthippe: non erano “tentativi”, ad ogni modo dubito che la rivedrò.

    @mabh: quel “dare per ricevere” francamente non mi appartiene, do’ perchè mi va, quando non mi va non dò più. Sul “famme cercà”… appena il chirurgo mi rifà i lineamenti per somigliare a Raul Bova (kaffeine, dove sei quando ho bisogno di te?) ben volentieri. Ora come ora devo guardare in faccia la realtà, e non lo specchio, perchè li’ vedo Alvaro Vitali.

    @lipo: in effetti ci starebbe un “mi inviti a casa tua? sono curioso del tuo polpettone”.

    @sonopronta: eh… “ti posso portare a cena fuori? conosco un ristorantino sul mare dove fanno un polpettone fa-vo-lo-so, il migliore di tutta la Toscana”. Se non accetta mal che vada mi tolgo la soddisfazione di vederla che si piscia addosso :)

  22. @ Lia: ma chi sono? bella domanda… se lo avessi capito forse sarei già al passo successivo, e cioè: e mò? :) non c’è di che cara!

    @ sonopronta: addirittura l’applauso??? questa non m’era mai capitata…dai l’applauso è troppo…però GRAZIE! (comunque donna, anche se insomma sta questione dei generi inizio un pò a perderla di vista…)

    @ Marcus: guarda…che le donne abbiano una marcia in più nel riuscire a farsi amare è opinabile…anzi onestamente tenderei a dire il contrario…poi per quanto riguarda il “fatte cercà” non era un consiglio…come qualcuno ha inteso, piuttosto la descrizione di uno stato d’animo a cui credo che in certi momenti della vita si arrivi, e che io reputo tutto sommato salutare…ma per questo rinvio a sotto (@chiaraleonte)

    @ Tom: Ma come????? Tu quoque brutus?! mannaggia oh…vedi che succede a fidasse…;) prima fanno i simpatici, poi appena riscuoti un minimo di apprezzamento subito lì a mettere tutti in guardia…PERICOLOSISSIMA IO? ahhhh vecchio Tom, te se compra chi non te conosce…

    @ Chiaraleonte: mi sa che non ci siamo molto capite… e così, tanto perchè mi piace non farmi fraintendere, puntualizzo un pò:
    Io non credo affatto che il cammino verso la conquista della propria autostima sia una cosa che si esaurisca, anzi, mi auguro proprio il contrario, perchè vuol dire che per quanto riusciamo ad amarci oggi domani potremmo amarci di più… Quel che credo, e che intendevo dire, è che penso però vada nutrito,e credo dobbiamo dedicarci ad aver cura di noi stessi e di ciò di cui sentiamo il bisogno,la qual cosa non significa diventare persone incapaci di interagire -visione che, se vogliamo, è un filino manichea-, piuttosto significa diventare capaci di rispettare i propri TEMPI: ci sono momenti in cui vogliamo dare, ed è giusto farlo. Momenti in cui vogliamo ricevere, ed è giusto non soffocarli, ma lasciarseli vivere.
    E se non riceviamo?
    pazienza. Non sempre i propri bisogni vengono soddisfatti, toccherà imparare anche a rispettare la delusione,soffrirne. Può capitare…però personalmente non trovo sia un buon metodo quello di spostare l’attenzione pensando “vabè allora intanto posso fare questo, oppure quest’altro”.
    Certo che si può. Si può. Ma davvero serve sempre?
    Io credo che a volte ci faccia meglio fermarci un attimo, ecco tutto.
    Dunque è chiaro che dare un cioccolatino a qualcuno non significhi “non sentirsi pacifici”…
    D’altra parte penso che normalmente quando siamo molto in pace con noi stessi l’esigenza di interazione si affievolisca incredibilmente,si trasformi in un desiderio, più che in una esigenza.
    e qui vengo all’incipit del mio intervento: forse il punto è proprio questo: perchè desidero interagire con qualcuno che non sta dimostrando il suo desiderio di interagire con me?

    La mia non vuole essere una frasetta – come tu forse l’hai intesa?- volta a dire che bisogna relazionarsi SOLO a persone interessate a noi.
    Non lo credo. Affatto.
    Di più: io non lo faccio.
    Solo che credo ci sia modo e modo, e bisogna divenire capaci di distinguere…
    In italiano c’è una bella parola che rende assai bene l’idea: DISCREZIONE.

    Ci si relazioni pure a chi si vuole e quando lo si vuole, ma si sappia discernere quel che si fa: Amare pure chi non ci può/vuole dare nulla in cambio, ma farlo perchè vogliamo questo: AMARE SENZA RICEVERE NULLA IN CAMBIO.
    Questo si che funziona, che produce persino benessere…
    Non ne produce altrettanto, temo, AMARE SENZA RICEVERE NULLA IN CAMBIO in un momento (o verso qualcuno) in cui (da cui), vorremmo invece RICEVERE qualcosa.

    Quanto all'”uovo sodo”, è evidente -spero- che non vuole coincidere affatto con un sentirsi “arrivati” (si arriva da qualche parte? Se si, dove?), bensì con un consapevole utilizzo delle proprie potenzialità e dei propri limiti PRESENTI e non PRESUNTI.

    Sto, stavo, soltanto consigliando questo: non confondere, non confondersi.
    E poi magari farlo anche, certo, ma farlo perchè anche la confusione ha il suo ruolo nel crescere, nell’accrescere la propria conoscenza degli altri e di sè, e dunque, poi, la propria capacità di curare/curarsi e amare/amarsi.

    Non credo negli opposti, negli aut-aut.
    Indifferenza versus Amore, Esterno versus Interno.
    Il discorso è enormemente più complesso.
    Si vive di entrambe, e, ad entrambe,credo si debba imparare a dare spazio e respiro.

    Brutte Bestie ce ne sono tante…forse il punto non è poi tanto il criminalizzare o giudicare le cose “in assoluto” o “in astratto”, quanto domandarci come e se nel concreto certe cose (atteggiamenti, persone, idee) vadano bene IN UN DATO MOMENTO PER NOI.
    Nulla ci esime, ovviamente, dal rivedere ciclicamente le nostre posizioni.
    sarebbe difficile, d’altro canto, riuscire ad evitarlo.

    Ognuno faccia poi ciò che crede.
    Pensare che il mondo sarebbe migliore laddove tutti fossimo capaci di gesti carini e gratuiti è bello e legittimo, e non è mimimamente mia intenzione giudicarlo.
    Sto solo dicendo che esistono altre posizioni altrettanto legittime, di cui la cosa più “pulita” da fare reputo sia semplicemente “prendere atto”.

    Ovviamente è soltanto un punto di vista.
    La “mia” verità, che in definitiva dunque non è che una verità tra le altre.
    Forse meno distante dalla tua di quanto tu abbia -giustamente?- ritenuto.

    p.s. La frase di Gandhi ce l’ho sulla maglietta. 😉

  23. SA30A, io mi auguro di tutto cuore che la polpettara sia quantomeno una FIGONA IMPERIALE ULTRASTELLARE altrimenti, mi chiedo (e me ne dànno)…: perchè diamine la curiosità degli uomini più squisitamente ironici, simpaticamente sarcastici e interessanti (rari come le mosche bianche) va a spatasciarsi addosso a questi tristissimi esemplari femminili?!? Cioè… le perle ai porci sono meno sprecate. Dimmi che è bona da paura, ti prego.

  24. Figone imperiale? no, direi di no. Carina, ecco, carina di sicuro lo è, ma non di certo un topone stellare.

    (e non farmi i complimenti, che arrossisco)

  25. Non mi pronuncio direttamente sulla circostanza del post perché purtroppo eòni fa, quando ero giovane ed idealista, ci sono cascato anch’io con tutte le braccia. Anzi, di male parate come questa ne ho un assortimento completo, e uno dei pochi regali che mi ha fatto il tempo è stato dimenticarmene un po’.

    Unico mio motivo per aggiungere qualcosa ad una discussione già chiusa è il sasso nello stagno di marcus_cn (#10). Della frase che cita in chiusura di commento avevo fatto una specie di bandiera, ma chissà perché ricordavo che fosse presa da un film anziché dalla commedia greca. Trattasi di Aristofane (circa 400 a.C.) e la citazione completa è: “Queste donne micidiali! Non si può vivere né con loro, né senza di loro.”

    Naturalmente non è tutta farina del mio sacco, e lo riporto qui solo per circolarità dell’informazione, come si dice.

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