Punti di Vista

Di ritorno dalla mensa, io e il Collega Del Mulino Bianco (ve lo ricordate?)

“ehi sa30a, hai visto che bella la ragazza seduta accanto a me? bella, eh?”
“Si, ma…”
“ma come ‘ma’! Era una sventola che passava il metro e settanta!”
“Si, ma…”
“ma quale ‘ma’! Capelli lunghi, fisico asciutto, spalle larghe come piacciono a te…”
“Si, ma…”
“non ci sono ma! Due occhioni azzurri tondi e grandi, labbra carnose…”
“Si, ma…”
“‘ma’ una cippa, sa30a! Poi hai visto che roba? sarà stata almeno una terza!”
“Si, ma…”
“Insomma, ‘MA’ COSA?”

“Hai fatto caso che è stata accanto a noi mezz’ora e non ha mangiato *niente*?”
“Cacchio, non ci avevo fatto caso…”
“Che me ne faccio io di una donna che schifa il cibo a quella maniera?”
“Nulla?”
“Nulla.”
“Ma proprio nulla-nulla?” sorride malizioso.
“Se tromba come mangia, mi compro una pleistescion.”
“Già. Hai ragione”.

Donne, occhio. Perchè gli uomini, passati i trenta, guardano cose ben diverse dal trucco, dalle gambe e dai bei vestiti.

34 thoughts on “Punti di Vista

  1. …non vai alla mensa aziendale a prendere cordon bleu e patate arrosto, ecco.

  2. (Rompibal… ehm… Avvocato del Diavolo Mode ON)

    E se il Cordon Bleu fosse stato impanato male e le patate arrosto fossero state secondo lei troppo crude/cotte e lei seguisse costantemente i sacri dettami della Guida Michelin/Gambero Rosso? Per cui le piace la buona tavola, ma la mensa aziendale può essere talvolta carente dal punto di vista organolettico?

    (Rompiball… ehm… Avvocato del Diavolo Mode OFF)

    Rinnovo le cordialità

    Attila

  3. Il mio ragazzo ha passato i trenta e non ha mai notato una correlazione tra il mio modo di mangiare e la mia “passionalità”. Beh… giusto per essere onestà 100%, si lamenta che non ho nemmeno la prima, ma la retro, ma non disdegna l’amante che non ama il cibo (che poi non è che le donne schifano il cibo, è che sono terrorizzate all’idea di ingrassare… spesso)

  4. io trovo che la correlazione tra cibo e passionalità ci sia, eccome!
    …dai, raccontaci meglio, da single uomo, cosa guardano i postrentenni (e i quarantenni, Them?) più che “trucco, gambe, bei vestiti”.

  5. È così bello rilassarsi gustando un buon pasto accompagnato da un bicchiere di vino! Credo peró che non tutti gli uomini facciano caso a come mangia una donna. Sicuramente è una buona partenza per avere qualcosa in comune e rilassarsi.

  6. E io mangio.
    Mangio davvero.
    Specialmente se sono in compagnia.

    Ma quoto il commento di mfp sul fatto che abbiamo questo terrore costante di ingrassare. che poi non è terrore, è un dato di fatto. si ingrassa.
    il punto non è se vi piacciono le donne che mangiano.
    il punto è se vi piacciono le donne cicciotte.
    e tanto lo so, lo so, che dite sempre tutti di si, ma siete onesti?

  7. Hai provato a guardare le quarantenni? (cavoli, che bello fare le spudorate virtualmente!)

  8. Caustico! Le ventenni le guardi ma non ti guardano, le quarantenni le vedi ma non le guardi… potresti scoprire il fascino delle sessantenni!

  9. gli uomini passati i trenta guardano ben altro? Mah … mio marito dev’essere proprio un alieno! Lui guarda solo il fisico e schifa il cibo! Il problema è che a me del fisico non me ne frega una cippa e mangiare e cucinare mi piace un gran tanto… czz quanto siamo diversi, + passano i giorni + me ne rendo conto! :(

  10. ma allora, uomini del blog, ce lo dite o no cosa guardate dopo i trenta? (e magari anche più in là…)

  11. @Cellophane
    Solo le scarpe… e se per ragioni obbligate ne portano un solo tipo? Scartate?

  12. @mfp, ho detto che guardo le scarpe, non che giudico le donne in base alle scarpe :-) Cioè è proprio un’osservazione, non faccio il criticone…

    @Ipazia: le scarpe perché sono un aspetto della donna che viene meno tenuto sotto controllo dalle varie sovrastrutture. Sono una specie di filino sottile sottile che fa uscire una parte di inconscio.

    Per la mia esperienza se una donna mette sempre tacchi alti e provocanti è molto probabile che sia insicura e cerchi di compensare. Sembra ovvio, ma non lo è: un sacco di gente vede una donna con i tacchi e pensa che sia sessualmente aggressiva. Così se frequento una donna che indossa quel tipo di scarpe, so che mi posso aspettare degli atteggiamenti aggressivi dovuti all’insicurezza e non una panterona che graffia per divertimento.

    Se una donna mette sempre scarpe castigate, so che dovrò aspettarmi una certa chiusura quando si entra nell’intimità (non necessariamente intimità sessuale) e che ha un po’ di paura di tirare fuori tutta la femminilità che potrebbe esprimere, preferendo un “basso profilo”.

    Comunque questi sono esempi generici, dovrei essere di fronte al caso concreto per dimostrarti il metodo nel concreto.
    Poi è chiaro che queste sono impressioni generali, non ho il dono dell’infallibilità e uso le scarpe con molta, molta ironia, ci mancherebbe.

    Tranne in due casi: se una donna sa sempre portare la scarpa adatta in ogni occasione, sapendo alternare i momenti in cui bisogna essere “castigate” ai momenti in cui è bello sentirsi un po’ “zoccola”, quella è una donna da sposare.

    Se una donna porta scarpe a punta quadra, scappo più lontano possibile. Questo è dovuto solo a pessime esperienze con donne che portavano quelle scarpe, non sono sicuro del rapporto di causalità, ma nel dubbio mi tengo a disanza :-)

  13. @cellophane: curioso! E interessantissimo che venga da un uomo! Buona la precisazione delle scelte obbligate: io ad esempio per un certo periodo dovetti portare le scarpe coi plantari, e allora mettevo polacchini alti con le stringhe; poi le riservai prevalentemente a quando stavo in casa, e fuori mi sbizzarrii. C’è un’altra componente da considerare: l’altezza/bassezza. Ormai alla mia età mi sono tolta il complesso della statura (piccina), ma se metto una gonna un po’ di tacco ci vuole, per non fare l’effetto paperella. Però sono orogliosa di me quando me ne frego e oso sorridente e sbarazzina le ballerine!
    Ultima precisazione che potrebbe magari farti includere una nuova variabile nelle tue teorie: la pianta quadrata (o tonda larga) magari se la mette chi ha l’osso un pochino sporgente. Prima di scappare chiedile se ha fatto danza classica per molti anni…
    non pensavo proprio che ci guardaste le scarpe…
    (w i tipi e le tipe da scarponi!)

  14. Le ballerine possono essere terribilmente sexy (il trucco sta nella scollatura).
    Be’ se la punta quadra la metti perché hai qualche problemino, si sconfina un po’ sull’obbligato…

    Ah, l’altezza secondo me non conta niente, come le misure: se proprio proprio, sono le proporzioni ad essere importanti

  15. Io ho letto solo ora l’ultimo scambio ipazia-sig. cellophane.
    Benchè creda che i due potrebbero essere una coppia azzeccata, metto il dito in mezzo facendo ancora la ola “scegli me scegli me”.
    Mi metto tutte le scarpe che vuoi. :-)

  16. @Mabh: ma non dovevi sposare Them?! Beh, se allora con Cellophane -che è giovane- ci provi tu, io ci ri-tento con Them (che però, accidenti, le quarantenni non le guarda proprio, vabbeh).
    (oh, ragazzi, scherzo! Beh, ma visto che siamo in un sito che si chiama “singleatrentanni”, sarebbe così strano ammettere che un abbraccio maschile/femminile manca?)
    (però stasera quando il meccanico vicino di casa -sposato- mi ha guardato con uno sguardo insolito, mi ha detto che sprizzavo energia -io credo che fosse la maglietta un po’ aderente, altro che “energia”- , e mi ha salutato accostandosi lateralmente e prendendomi i fianchi, appena mi sono accorta che c’era della malizia -ci metto qualche secondo, perché io tendo ad abbracciare a baciare tutte/tutti- mi sono allontanata. Insomma, single sì, desiderosa sì, ma NON con uno sposato, piuttosto sola)

  17. @cellophane: (ho letto il tuo blog) Pensi che tutte le donne scapperebbero da te dopo tre giorni o Ipazia?

  18. @ ipa e Sig. Cello

    Regola numero 1)

    -Scappare da un uomo che dice che tutte le donne scapperebbero da lui.

    Il senso è: credere alle persone.
    se cominci dicendomi che ci sono buoni motivi di starti lontano, perchè diffidare di te?

    Regola numero 2)
    -Scappare dagli uomini sposati, anche se fanno i meccanici e ci provano come assassini, e la cosa, sotto sotto, ci carezza l’ego come il venticello al mare quando il clima raggiunge i 40°.

    Regola numero 3)
    -Fare tutte le proposte di matrimonio che ci vengono in mente, quando ci vengono in mente. A chiunque ci venga in mente di farle.

    Dopo mesi di strategie relazionali, l’altro giorno, davanti al palazzo delle esposizioni, ho avuto un’illuminazione.

    La devo a Flavio, 50enne sconosciuto con la faccia rubizza da fumetto alticcio, gli occhietti caramellosi e una scopetta di capelli bianchi e grigi lunghi fino alle spalle, che con tutta la naturalità del mondo mi si avvicina sparato con la sua cartellina rossa sotto braccio e No, non mi chiede -come tutti penserete e come ho pensato anche io- se posso rispondere alle domande di un sondaggio, bensì se si può presentare, se ho voglia di scambiarci i numeri per uscire con lui oppure semplicemente di farci un giro nei dintorni e magari mangiare un boccone insieme lì per pranzo.

    Esterrefatta dalla situazione rispondo NO con l’aria secca e sorpresa di una che entra in un ristorante e le chiedono se è lì per fare la manicure.
    Lui risponde “Va bene! allora ciao!” e se ne va con l’ inattaccabile sorriso scintillante con cui era arrivato, trottando a passo leggero.

    Lì per lì penso che uno deve essere matto.
    Poi ho l’illuminazione.

  19. @ il signor cellophan:

    La storia delle scarpe è questa: anzitutto io ho una insana mania per l’oggetto in questione. Con un portafoglio abbastanza consistente, e una agenda vuota, credo potrei dedicarmi a cercare nuovi tipi di scarpe a tempo indefinito.
    Secondo di tutto ho notato l’altro giorno che sto diventando sempre più versatile. Nel mio parco-scarpe hanno dunque fatto ingresso anche un paio di sandali estivi un pò da zoccola, che onestamente non avrei mai creduto di saper portare. E invece mi stanno pure comodi. tiè.

  20. @Cellophane: però ‘sta risposta nella vita vera non osare darla, alle donne che approcci! Anche se lo pensi -e di questi tempi è capitato anche a me, talora, nei momenti tristi- non è il caso di lasciar intuire a donne intelligenti/sagge che farebbero bene a starti lontane! E qui potremmo iniziare con tutte le menate dei libri che dicono di “credere in sé stessi” “essere sé stessi” “amarsi” etc., prima di poter amare qualcun altro. Uffa, sì, sarà tutto vero, ma la solitudine alla lunga non fa bene.

    Cos’è la solitudine? E’ quella oggettiva dei vecchi, che non hanno gambe per andare dove vogliono e dipendono dagli altri? Noi autosufficienti abbiamo il “diritto” di dirci “soli”? Conviene farsene una ragione, accettarla e piano piano contare meno sugli altri, oppure non arrendersi mai? (uscire, conoscere gente nuova, incontrare, sperare, anche se viene la tentazione di starsene da soli a leggere studiare o scrivere…).

  21. Ho trovato una, possibile, risposta sulla solitudine, di uno chansonnier che in molti amiamo:

    Elogio della solitudine di Fabrizio De Andrè
    Anime salve vuol dire spiriti solitari. E’ una specie di elogio della solitudine.
    Si sa, non tutti se la possono permettere: non se la possono permettere i vecchi, non se la possono permettere i malati. Non se la può permettere il politico: il politico solitario è un politico fottuto di solito.
    Però, sostanzialmente quando si può rimanere soli con sé stessi, io credo che si riesca ad avere più facilmente contatto con il circostante, e il circostante non è fatto soltanto di nostri simili, direi che è fatto di tutto l’universo, Dalla foglia che spunta di notte in un campo fino alle stelle. E ci si riesce ad accordare meglio con questo circostante, si riesce a pensare meglio ai propri problemi, credo addittura che si riescano a trovare delle migliori soluzioni, e, siccome siamo simili ai nostri simili credo che si possano trovare soluzioni anche per gli altri.
    Con questo non voglio fare nessun panegirito né dell’anacoretismo né dell’eremitaggio, non è che siete per fare gli eremiti, o gli anacoreti: è che ho constatato attraverso la mia esperienza di vita, ed è stata una vita (non è che dimostro di avere la mia età attraverso la carta d’identità), credo di averla vissuta; mi sono reso conto che un uomo solo non mi ha mai fatto paura, mentre l’uomo organizzato mi ha sempre fatto molta paura.

  22. @mahb: non avevo visto il tuo post del 5/6 delle 21.28. Sottoscrivo in pieno le regole 1 e 2. Per la 3, bisogna trovare un po’ di faccia tosta. In questi giorni sbirciavo un bel collega matematico dagli occhi blu della commissione accanto e mi dicevo “prima o poi lo saluto”. Poi ho scoperto, chiacchierando con le colleghe membri interni, che è sposato. Finita lì, obviously (il punto 3 presuppone il 2, insomma).

  23. Lo stesso motivo per cui non tollero gli uomini che non mangiano determinate cose, o mangiano solo quello che gli prepara mammà. Amo le persone curiose, che non hanno paura di provare, attente anche alle consistenze. Lo capisco questo post, e mi piace: mi sento meno assurda. Buonanotte.

    Ho mangiato un’ arancia,

    Più grande della mano bambina,
    ch’ accolto l’ incanto
    di quelle rotondità.

    Ho sentito gli spicchi di luna
    Sciogliersi sotto il palato
    E sono accorse le papille
    Ad accoglierne il sapore.

    Ho sentito il succo esplodere
    da quelle piccole cellule
    miscuglio sapiente,
    di liquidi primitivi.

    L’ ho avvicinato
    alla bocca curiosa,
    Profumava di rose,
    stese su muri di calce bianca
    e affacciate al mare.

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