Me l’ha detto la mamma!

Ve ne parlo un po’ perchè l’avevo promesso a Giada, un po’ per far da contraltare alla teoria dell’attacco preventivo, ma Beta meritava un piccolo spazio in questo ultimo racconto della mia vita.

Beta, nella nomenclatura di questo blog, è stata la seconda storia importante della mia vita. Tre anni molto belli, dai 23 ai 26 grossomodo, fatti con una ragazza che in realtà era donna. Anzi, Donna. Donna con la maiuscola per il suo carattere dolce, perchè non mi vedeva tutto, perchè era femminile in ogni momento, perchè sapeva sempre prendermi per il verso giusto (e non è facile), donna per una miriade di motivi che sarebbe lungo elencare. Donna. In grado di rendermi felice. Tanto chiedo ad una donna, tanto mi può bastare nella vita.

Beta aveva due grossi difetti, anzi, tre. L’assoluta mancanza di voglia di finire gli studi, l’assoluta mancanza di voglia di lavorare, e soprattutto la di lei madre, casalinga full time con una concezione della vita assai retrò. Per il resto, aveva (e ha) un padre che è una meraviglia di uomo, e andava d’accordo con la mia famiglia (che a quei tempi esisteva ancora).

Il problema della di lei madre, con cui vigeva un rapporto di amore-odio, si sintetizzava in uscite mirabolanti del tipo “senti beta, siamo stati insieme il pomeriggio, sono le sette, passeggiamo ancora un po’ e poi ceniamo?” e lei “no, devo andare a casa a stendere i calzini”. In realtà DOVEVA vedere sua madre e farsi vedere, foss’anco per mezz’ora (bastava insistere e lo ammetteva). Un atteggiamento che avevo difficoltà a capire (e a 24 anni me ne mancava anche la voglia), ma tant’è, stavo bene, mi rendeva felice (l’ho già detto, lo so) e poi nonostante il mio caratteraccio sono più accomodante di quanto sembri.

Anno domini 2001. Mi laureo. Mi libero dei miei obblighi con lo Stato (a quei tempi erano davvero obblighi!), trovo un lavoro serio nonchè discretamente retribuito e… ve l’ho detto, vero, che sono un “family man”? che ho sempre sognato costruirmi una famiglia mia?

“Senti, Beta, ho una laurea, un lavoro, prospettive, che ne pensi se andiamo a stare insieme e vediamo un po’ di vedere se non ci si pianta coltellate nella pancia prima di fare il grande passo?”

“eh no eh!”

Ora, mettetevi nei miei panni. Uomo, cresciuto con la madre, a colpi di donna moderna, rigurgiti di femminismo dei primi anni ’80 e luoghi comuni. Vai da una donna, le chiedi se vuole stare con te, costruire qualcosa, dopo tre anni – SPLENDIDI, ribadisco – insieme e quella ti dice NO. Cacchio, mi hanno capovolto il mondo! Ma non doveva essere contenta matta?

“no?!? c’è qualcosa che non va, non mi ami più, non ti senti sicura di noi?”

“eh no, eh. Mia mamma non vuole che vada a convivere, o mi sposo o nulla”.

Da una frase del genere eruppe una non-tanto-piacevole litigata, incentrata principalmente sul fatto che io la vita la costruivo con LEI e se sposavo LEI era perchè IO mi sentivo sicuro di LEI e non perchè la di lei madre diceva “o ti sposi o nulla”. E lei nulla, ripeteva questa cosa della madre, di come “non potesse darle questo dispiacere”.

Passano dei giorni, ritorna fuori l’argomento. Col massimo della dolcezza possibile, “ci hai ripensato? hai parlato con tua madre, magari?”. Parte un breve scambio di quelli che in gergo delle riunioni si chiamano “roundup”, facciamo il punto della situazione e poi parte la perla:

“Eh no, perchè tu mi devi sposare, così se un giorno ti lascio ho una sicurezza, anche economica, che tu continui a mantenermi”.

Si, lo so, avete sbattuto gli occhi leggendo la frase di cui sopra. E vi assicuro che nel tempo in cui avete sbattuto gli occhi io avevo già preso e fatto un fugone modello “centometrista rincorso da un dobermann”. Non vuoi studiare, non vuoi lavorare, ti devo sposare perchè così quando mi lasci ti mantengo? mi hai preso per un bancomat? Fuggo, salvo poi essere rincorso dai suoi insulti, che mi sono costati una cerchia di amicizie intera. Vabbè.

E ripenso alla tizia della guerra preventiva: ma le trovo tutte io?!? o non lo capisce la gente che se mi ritrovo a 34 anni senza una famiglia forse non è del tutto colpa mia?

E ripenso ad una delle chiavi di ricerca più popolari che portano qui: “single a trent’anni perchè”.

CACCHIO, PERCHE’ SI!!!

30 thoughts on “Me l’ha detto la mamma!

  1. Ma aspetta, da quando avere 34 anni ed essere senza una famiglia è disdicevole? :)
    Non è che le trovi tutte tu, è più che trovare la persona giusta è molto più difficile di azzeccare i numeri al superenalotto. Solo che spesso ce lo dimentichiamo, anche perché ci hanno insegnato che *dobbiamo* metter su famiglia, che amare è scendere a compromessi, e bla bla bla.

  2. xlthlx, definisci “disdicevole”. Socialmente disdicevole? no, direi di no. Che lo ritengo un piccolo grande insuccesso personale? si, è una cosa che ho sempre desiderato e – per mille fattori tra cui io sono il più grosso – non mi è mai riuscito di fare.

    Quando Valerio ha presentato il mio blog sul suo ha scritto una piccola addenda: “chi glielo spiega che io sono stato single fino a 40 anni e sono stato benissimo?”. Si tratta semplicemente di esigenze, desideri e obiettivi differenti. Non sento la pressione di condizionamenti esterni, semplicemente è un desiderio mio, tutto qui.

    @bongio: difatti, a betatest fallito, ho rimandato il software alla casa “madre” 😛

  3. Ahahahaaaa! Idolo… temevo che la battuta a stile nerdoloso non venisse colta. Invece mi hai surclassato. Troppo bello! :)

  4. Le mamme delle PHYAE® sono una delle categorie più nefande e portasfiga in un rapporto a due di qualsivogolia fatta che si consideri maturo, anche se pur vagamente.
    Seconda solo a quella delle PHYAE® che pensano la stessa cosa delle loro madri ma che non vogliono mai darlo a vedere.
    Perché dietro a un “LA MAMMA UN VOLE CHE IO FACCIA L’AMOR CON TE” c’è sempre, se lo si vuole, un “Ma vieni amore quando la mamma un c’è!”.

  5. Però… Sebbene non posso dire d’aver mai conosciuto davvero la Beta, devo dire che dava tutt’altra impressione vista “dal fuori”.

  6. @Bongio: son del mestiere, ho giocato in casa 😉

    @Valerio: oggettivamente le madri possono essere un problema, ma solo e soltanto quando c’è il rapporto di sudditanza che ventilavo io e ventili tu. Quindi il tuo “ordine di categorie nefande” è corretto, non è tanto la madre il problema, quanto l’eventualità incapacità della figlia di porre i corretti paletti tra “vita di coppia” e “rapporto con la madre”. Sono due insiemi disgiunti, con intersezione limitata al pranzo della domenica (e non sempre, di grazia) solo che non tutte lo capiscono.

    @Niccolò: stiamo dicendo la stessa cosa mi sa. Dal fuori – ma anche dal dentro! – è una donna meravigliosa, con cui stavo davvero bene e anche ora a distanza di anni se mi chiedi “ma è quella tra tutte quelle che hai avuto più adatta a un futuro insieme?” ti rispondo di si. Il problema è che allora, ISTIGATA DALLA MADRE, si era trincerata dietro queste barricate.

    La cosa triste è che l’ho persa completamente di vista, so che lavora, ha abbandonato l’università, ma ovviamente mi detesta… perchè la colpa della fine della nostra storia per lei è mia, non del fatto del “ho anteposto mia madre a noi e a te e tu giustamente mi hai mandata a spigare”.

  7. La mia Dolce Metà, pur lavorando e protestando una sua indipendenza economica, è una mammona. Io, con i miei che mi hanno lasciato allo stato brado dall’età di 17 anni (momento in cui hanno iniziato a givoragare per il Mondo per motivi lavorativi), faccio davvero fatica a capire certi atteggiamenti, sembra di vedere un criceto nel labirinto: “faccio questo perchè me lo ha detto mia mamma”, oppure “faccio questo perchè lo fa anche mia mamma”… è una sorta di autodifesa dal mondo esterno.

    Il mio caso è piuttosto diverso, comunque: abbiamo convissuto per 3 anni abbondanti e fatto una figlia prima del Grande Passo (ma in ogni caso sentivo “La Gioconda” dei Litfiba risuonarmi in testa durante tutta la cerimonia…); se avessi intuito un discorso del genere sarei sparito all’istante in una nuvola di fumo tipo Mandrake!

    Cordialità

    Attila

  8. Il discorso del genere è: “Eh no, perchè tu mi devi sposare, così se un giorno ti lascio ho una sicurezza, anche economica, che tu continui a mantenermi”.

    Rinnovo le cordialità

    Attila

  9. Grazie Frà, per aver mantenuto la “promessa”, ma anche per la dolcezza e l’equilibrio con cui hai raccontato questa storia, mettendo in luce sia gli aspetti positivi che negativi del rapporto con Beta.
    Vicende come questa dovrebbero far riflettere tante persone: mamme ancora legate al “matrimonio a tutti i costi” per i propri figli, ma soprattutto ragazzi e ragazze che non riescono neanche da adulti ad affrancarsi, nella propria vita di relazione, dall’ingerenza familiare.

    L’ultima frase di Beta, poi… :(

    Quante amarezze quest’amore… P.S. A me stamattina sul blog mi è toccato pure il “confronto” con la persona con cui il mio ex mi ha tradito…

    Proprio mentre stavo cercando di “perdonare”, di scacciare via il rancore, di mantenere solo il buono, per porre le basi di un rapporto cordiale in futuro… leggere quelle parole mi ha amareggiato in un modo incredibile. Mi viene voglia di rinunciare anche all’idea di stare insieme a una persona, solo per il fatto di espormi di nuovo al rischio di soffrire così… :(

  10. @Attila: il percorso che hai fatto tu è quello che mi sono sempre prefigurato io, da un punto di vista “logico”. Ok, stiamo insieme, niente coltellate nella pancia? andiamo avanti. Solo che non funziona sempre così, a quanto pare. Certo, le cose poi cambiano, fare un discorso del genere a una ragazzina di 24 anni è diverso da farlo con la donna di 34.
    Le abitudini familiari sono una specie di paravento, tutti noi abbiamo i nostri piccoli riti che ci danno sicurezza e forza. Attento, probabilmente la differenza tra te e lei è che tu hai i tuoi e te li sei generati da solo, lei ha i suoi e li ha mutuati da sua madre. Però entrambi ne avete. Solo che i suoi sono più “fastidiosi” (virgolettato voluto) perchè “esogeni”.

    @Niccolò: allucinante davvero. Dovevi vedere la mia faccia quando l’ho sentito.

    @Giada: le promesse son debito. Quello che voglio rimarcare, a distanza di anni, è che lei è una persona meravigliosa e che se solo smettesse di odiarmi ci starei bene tutt’ora, al netto di eventuali cambiamenti intercorsi. Purtroppo è difficile a 24 anni affrancarsi, c’è esperienza di casi in cui è difficile anche a 40.

    L’ultima frase, sai cosa? almeno lei l’ha DETTO. L’ho dovuta mettere alle strette, ci sono voluti un 4-5 “perchè”, ma l’ha DETTO. Ho scoperto poi, dopo, che la di lei madre le aveva dato l’aut aut: “convivi con lui e per me non esisti più”. Lei si è trovata di fronte al dilemma “mah, pago io, paga lei o paghi tu? ma si, dai, paga tu!” :-)

    L’episodio nel tuo blog non mi è sfuggito, per quanto possa trovare cinicamente divertente le donne che si danno staffilate tra di loro mi dispiace per l’esperienza che hai passato. Mettila in questo modo: ammesso e non concesso che quanto lei dice sia vero, hai perso un uomo che ti ha mentito sapendo di mentire e a lungo. Lei ti ha fatto un regalo. Ringraziala.

    …e sul non esporsi di nuovo, beh, ecco perchè sei scappata da facebook: non volevi che ti facessi la corte io! 😛

  11. Beh, certo, la frase della madre, se possibile, è ancora peggio di quella detta a te dalla figlia. Non deve essere stato facile neanche per Beta trovarsi di fronte a questo aut aut da una persona cara come la mamma… che peccato!

    Quello che ha detto la ragazza sul blog è vero, purtroppo (avevo avuto modo di verificarlo). Infatti, anche se mi ha fatto molto male saperlo, in fondo la ringrazio per avermi aperto gli occhi. Sono solo disgustata dal comportamento di lui e arrabbiata con me stessa per non aver capito prima chi avevo davvero accanto. Mah… speriamo che pian piano mi passi.

    Ahahaha… t’immagini Frà, se ci facessimo la corte io e te??? Ci sarebbe materiale per un best seller letterario (e forse anche per un film…)

    La blogger di “Vita di Coppia”, diventata single, e il Blogger di vita da “Single a trent’anni”… ihihih…

    però il tuo amico Valerio secondo me non approverebbe (gli sto antipatica: non mi risponde mai e tira frecciatine sulla psicologia “spicciola”… e io essendo una non-psicologa che tiene un blog di psicologia mi sento un pò chiamata in causa, sinceramente…), quindi ahimè dobbiamo rinunciare 😉 ehehe…

    menomale che ci sei tu che mi fai fare qualche sorriso in questa valle di lacrime! 1000 volte grazie

  12. Più leggo certi dettagli sulle donne che hai frequantato e più mi
    chiedo perchè a 30 anni non avessi la fila fuori dalla porta…
    Aspetta, non dirmi niente, erano comunque delle grandissime gnocche
    vero??? :o))))))) Sempre stata lì la fregatura…..

  13. Definisco disdicevole: un personalmente disdicevole che qualche volta è decisamente influenzato dal socialmente disdicevole 😉 In ogni caso, finché non avrai concluso la tua vita, l’età che avrai quando ti creerai una famiglia non è importante, e quindi dire che è un insuccesso personale non è corretto (e oltretutto non puoi dire che è un tuo fallimento qualcosa che non dipende solo dal tuo impegno, che è evidente che ci hai messo, ma gran parte dalla fortuna e dalla volontà di un’altra persona, non ti pare?)

  14. Giada, sulla vicenda di te e dell’altra ho commentato nei luoghi e modi appropriati, e sono felice della risoluzione.
    Per quanto riguarda “la corte”, non nego che il caso letterario possa decisamente venir fuori, anche perchè siamo davvero due facce della stessa medaglia: romantica e contagiata dal cinismo tu, cinico e stanco con tracce di romanticismo io.

    Fammi capire, non mi fai la corte per via di Valerio? :) ho sempre saputo che lui le donne le allontana col campo magnetico, ma cavoli, non sapevo funzionasse anche conto terzi :)

    @Lipo: è una domanda che, stante le mie aspirazioni, mi sono posto anche io. Ti dico: Alpha era veramente GNOCCA. Il tipo di donna che si girano a guardarti per strada, un metro e settantacinque, fisico cesellato, bei lineamenti, sessanta chili di muscoli. Beta no, una ragazza normale, un metro e sessantacinque per circa settanta chili, a ME è sempre piaciuta tanto (le ragazze troppo magre no, grazie) ma non è una bellezza universale. Gamma è una “diversamente alta” e per inciso “falsa magra”, quindi lasciamo stare.

    Tipicamente chi dice “non guardo l’aspetto fisico” dice una ipocrisia: io posso dimostrarlo dati alla mano, ecco :)

    @xlthlx: che non sia un fallimento unicamente mio sicuramente concordo. Però sono abituato a mettermi perennemente in discussione, nel senso che ogni volta che qualcuno sbaglia e sono coinvolto io mi chiedo se la responsabilità sia mia. Si, lo so, hai ragione, devo masturbare di meno le mie povere meningi. Pero’ non sono disdicevole, vero? :)

    Ragazze, siete meravigliose. Ho iniziato questo blog con poche cose da raccontare, e grazie a voi ho ogni giorno uno spunto di riflessione diverso. Dovremmo essere in di piu’ qui dentro, ‘sto posto mi sta iniziando a piacere davvero. Aiutatemi a far conoscere sa30a, vi prego! :-)

    sa30a

  15. No, non sei disdicevole, ma dovresti smetterla di farti le seghe mentali e vivere felice 😀 (sto scherzando, ho capito cosa vuoi dire e finché non ti auto-tormenti va benissimo ;))

  16. Boh, comunque dico ufficialmente “uffa”. Che poi sarei in teoria un informatico anch’io. O perlomeno: nel 2001 mi sono diplomato come tale. Pure migliore della classe e via discorrendo. Ma queste cose nerdolose per me sono tabù e perdipiù (Barbablù e Winniethepooh) è tardi e ho mal di testa.
    Insomma: non è mica bello venire qui ed essere costretti a invidiarvi perché sapete tutte queste diavolerie e io invece so solo che l’Inter ha sconfitto i puffi russi e forse sticazzi arriva anche in semifinale e se mourinho per disgrazia vince la champions poi chi se lo sorbisce e vi discorrendo.

    Per cui niente, un giorno magari dici come si fa a contattarti, che ti si chiedono informazioni su come fare del buon web marketing. Nè?

  17. Avvelenato, il mio contatto – lo dovrò pubblicare sulla pagina mi sa – è info – chiocciola – singleatrentanni.com :) il poco che so te lo dico, tranquillo :)

  18. Grazie mille! Ti ho appena cazziato in modo furibondo di là, ma siamo ragazzi, si fa per dire 😛
    Una volta un mio compagno di classe mi guardava mentre esponevo la tirata su Napoleone e mi disse “beato te”. E io “perché?” e lui “perché non capisci un cazzo”.
    Mi sa che aveva ragione.. 😛

    Go on!!

  19. Amore mio bello mi sto mangiando le mani… ma che è idiota questa??!!
    O sono idiota io?? :/
    E’ proprio vero che chi ha il pane non ha i denti!!!
    Alla fine son contento per te… i bancomat alla fine si arrugginiscono e ste qui fanno la fine di Marrabbio di Kiss Me Licia quando taglia il pesce per far quelle paglioccole col cosino nero che tutti ci chiediamo ancora che cazzo siano.

  20. “chi ha pane non ha denti” è una delle più grandi verità del ventunesimo secolo. Ci sono tante perle gettate ai majali, ahimè.

    Non sono tra queste, ma ne vedo tante.

  21. credo che certe donne sia meglio perderle che trovarle..meglio che se le sposino altri !!
    è un po’ se come tu le avessi detto: “tesoro io sto con te cosi’ scopo quando voglio!!!! chissà come avrebbe risposto/pensato lei!!!! :-)

    se ti consola a me a 24 anni mi disse:” ricordati che a massimo 26 anni io voglio fare un figlio!!! ed io: “non mi sento pronto, sono senza lavoro, casa etc….e lei: “non me ne frega un cavolo!!! ”
    la conclusione fu che ci lasciammo poco dopo….ma credo in fondo che sia stato meglio cosi’!!!

    adesso a 34 anni vado avanti a “conoscere” il pianeta femminile e maschile (il mio) !!!!

  22. Caro Sa30a,
    leggere la tua storia mi è spiaciuto molto e mi ha dolorosamente ricordato quanto successo a me, che sto entrando nel vostro club, anche se non ho ancora passato i 30. In estrema sintesi, ho ricevuto una proposta di matrimonio, poi ritirata, causa genitori di lui. Ovviamente già prenotato chiesa, iniziato corso, scelto vestito, etc. etc. I problemi con i suoi genitori sono aumentati in proporzione alla durata del nostro rapporto, fino all’aut aut dopo che lui ha comunicato la ferale notizia. Me lo aspettavo, solo che speravo riuscisse a passare da “figlio” a “uomo”, dato che i sentimenti reciproci non sono mai stati in discussione e anche dal punto di vista pratico la nostra coppia funzionava (non saremmo partiti con debiti e avevamo molta affinità di vedute). Purtroppo l’amore non basta…

  23. Lavinia, la colonna vertebrale è l’autostrada che mette in comunicazione cuore, cervello e uccello. Se manca, si verificano delle storture come la tua.

    Mi dispiace davvero.

  24. È vero che lei si è rivelata quella che è, ma mettiti nei suoi panni. Una donna non vuole essere messa alla prova. Una donna vuole essere amata. Se la amavi, perché non sposarla? Mamma a parte, intendo, non perché la mamma diceva così, ma perché semplicemente sarebbe stato più bello così.

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